In un’epoca segnata da spopolamento e abbandono dei piccoli centri, Sambuca di Sicilia (AG) si erge a simbolo di rinascita e integrazione. Il borgo, eletto nel 2016 “Borgo più Bello d’Italia”, è oggi protagonista di una straordinaria trasformazione, accogliendo centinaia di nuovi abitanti provenienti da ogni angolo del pianeta. Un fenomeno trainato dal progetto delle case a 1 euro, che ha riacceso i riflettori su questa gemma siciliana, incastonata tra le province di Agrigento, Palermo e Trapani. Il programma delle case a 1 euro, nato per contrastare lo spopolamento e rivitalizzare i centri storici, ha guadagnato notorietà globale. Oltre a Sambuca, comuni come Bivona in Sicilia o Maenza nel Lazio hanno abbracciato l’iniziativa, chiedendo agli acquirenti di impegnarsi nella ristrutturazione entro un determinato periodo e di versare una cauzione, poi restituita.
Il fascino senza tempo di vicoli antichi e la promessa di una nuova vita a costi accessibili hanno richiamato oltre duecento famiglie, dagli Stati Uniti all’Australia, dal Sud America al Medio Oriente all’Europa. Sambuca non è più solo un luogo da visitare, ma un crocevia di culture, lingue e storie che si intrecciano, ridando linfa vitale a un patrimonio millenario. L’Associazione “I Borghi più Belli d’Italia”, fondata nel 2001, non solo promuove il turismo, ma si impegna attivamente nella conservazione del patrimonio storico e culturale dei piccoli comuni italiani, garantendo che il titolo sia sinonimo di eccellenza e autenticità.
L’aria di festa che si è respirata la sera del 20 luglio al Don Giovanni Hotel ha suggellato questo inedito melting pot. L’evento, dedicato ai “New Sambucesi”, ha offerto un’occasione preziosa per i nuovi residenti di connettersi tra loro e con la comunità locale. Molti di loro hanno scelto di fare di Sambuca la loro dimora definitiva, sfruttando le opportunità dello smart working per conciliare lavoro e una qualità di vita impensabile altrove. La pandemia ha accelerato un trend già in atto: la possibilità di lavorare da remoto ha permesso a molti professionisti di abbandonare le metropoli a favore di una vita più tranquilla e a contatto con la natura. I borghi, con costi della vita più contenuti e una qualità dell’aria migliore, sono diventati un’alternativa attraente.
Le storie personali dei nuovi sambucesi sono un mosaico affascinante: c’è l’operatore finanziario iraniano da Washington che, oltre alla casa, ha acquistato un uliveto per produrre olio biologico: “Volevo un posto dove poter staccare dalla frenesia di Washington e dedicarmi a qualcosa di concreto, di autentico”, ha dichiarato. E c’è la sua collega di Chicago, spinta dal richiamo delle origini siciliane, che ha scelto di tornare nella terra dei suoi avi: “Sentivo il bisogno di riconnettermi con le mie radici, e Sambuca mi ha offerto questa opportunità in un modo che non avrei mai immaginato”. Non meno affascinante è il caso dell’attrice Lorraine Bracco, volto noto di I Soprano e collaboratrice di Martin Scorsese, che ha trasformato la sua casa a 1 euro in un seguitissimo format televisivo per Discovery Channel, proiettando Sambuca sulla scena internazionale: “È stata un’avventura incredibile”, ha commentato Bracco, “e mostrare al mondo la bellezza e il potenziale di questo luogo è stato un onore”.
E ancora: una famiglia svedese sta documentando la ristrutturazione del proprio rudere per la televisione nazionale STV, catturando l’attenzione del pubblico scandinavo con l’idea di una nuova vita nel cuore della Sicilia. Un avvocato svizzero in pensione, mosso dalla passione per la botanica, ha riqualificato a proprie spese un giardino pubblico, trasformandolo in un’oasi verde a disposizione di tutti. Una famiglia polacca ha scelto di abitare nella casa natale dello scrittore verista Emanuele Navarro della Miraglia, un omaggio inaspettato alla cultura locale. Infine, un’attivista da Bruxelles ha deciso di aprire proprio a Sambuca la prima sede dell’IPHR, un’organizzazione non governativa per la difesa dei diritti umani: “Sambuca, con la sua storia di accoglienza, è il luogo ideale per lanciare un messaggio di pace e diritti civili”, ha affermato.
Durante la serata, un’enorme carta geografica ha svelato la provenienza globale dei “new sambucesi”, mentre una mappa del paese segnava le loro nuove dimore. Tutti hanno ricevuto in dono una t-shirt con l’immagine stilizzata del borgo, ideata dall’architetto milanese Piero Russi, anch’egli tra i nuovi volti di Sambuca.
Giorgio Maggio, imprenditore alberghiero e promotore dell’iniziativa insieme al padre Giovanni, ha colto l’essenza di questo fermento: “È stata un’iniziativa che ha voluto mettere in connessione tra di loro e con il tutto il paese i ‘new sambucesi’. In questi anni Sambuca è cambiata, oggi in paese si respira un clima internazionale, si parlano tante lingue, sono presenti tante religioni. In un momento difficile come quello attuale, con le guerre che insanguinano diverse zone del pianeta, vogliamo lanciare un messaggio di pace e di dialogo tra tutti i popoli proprio a partire da quanto sta avvenendo nel nostro borgo”.