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Il rapporto SIAE 2024

La Sicilia dello spettacolo: concerti, teatro e ritorno al cinema dei giovani in una stagione di crescita e partecipazione

sabato 19 Luglio 2025
Teatro Antico di Taormina
Con oltre 132.000 eventi e 8,6 milioni di spettatori, la Sicilia si conferma una delle grandi protagoniste culturali del Sud, pur scontando fragilità strutturali e ampi margini di crescita nella spesa e nella densità partecipativa nel campo dello spettacolo, intrattenimento e sport secondo i dati dell’89esima edizione del Rapporto SIAE 2024 a cura dell’Osservatorio dello Spettacolo di SIAE.
I numeri del comparto aggiornati al 2024 in Italia vedono oltre 3,3 milioni di eventi, 253,5 milioni di spettatori e una spesa superiore a 4 miliardi di euro confermano la vitalità del settore. I concerti trainano l’economia dello spettacolo, ma è il teatro a registrare l’incremento di pubblico più alto. Boom di spettatori nel Jazz.
Il 2024 è stato l’anno della normalizzazione culturale. Dopo la lunga transizione post-pandemica, il Rapporto racconta un’Italia che torna ad affollare teatri, arene, palazzetti, multisale e spazi ibridi, con numeri in aumento su tutti i fronti: +6,2% gli eventi, +2,2% gli spettatori, +1,9% la spesa complessiva. A cambiare non è solo la quantità, ma soprattutto la qualità dell’offerta e la sua distribuzione geografica.
Taormina Film Festival
Taormina Film Festival
La vitalità della musica dal vivo (che assorbe un quarto della spesa totale) si accompagna alla riscoperta del teatro (+7,2% di pubblico) e al ritorno dei giovani al cinema (+31% nella fascia under 14). Ma il dato più sorprendente riguarda la redistribuzione dell’offerta culturale: se Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna dominano ancora per numeri assoluti, sono le regioni marginali del Sud – Abruzzo, Molise, Basilicata – a registrare le crescite più rapide. Il mondo dello spettacolo, insomma, continua a dimostrarsi non solo un bene comune, ma un moltiplicatore sociale ed economico.
E la Sicilia mostra numeri importanti in questo settore che andiamo ad analizzare. Nel 2024 in Sicilia lo spettacolo si è confermato come uno dei canali privilegiati per raccontare e interpretare la complessità del presente. Dai piccoli festival nei borghi alle grandi produzioni nei centri urbani, la cultura ha agito come collante sociale e leva di riscatto economico.

I dati contenuti nel Rapporto restituiscono la fotografia di un territorio in cui la fruizione culturale è ancora diseguale, ma dove emergono con forza segnali di vitalità.

Il quadro generale siciliano: si riparte tra musica e giovani per unire territori e generazioni

 

Nel 2024 in Sicilia si sono svolti 132.403 eventi di spettacolo, pari al 4% dell’offerta nazionale, che hanno raccolto oltre 8,6 milioni di spettatori. La spesa totale del pubblico ammonta a 192,9 milioni di euro, ovvero quasi il 5% della spesa italiana per cultura e intrattenimento. L’affluenza media è di 65,1 spettatori per evento, leggermente sotto la media nazionale (75,2), mentre la spesa media individuale rimane contenuta.

Ma ciò che conta, in realtà, è la distribuzione e il significato sociale della partecipazione culturale: lo spettacolo in Sicilia non è solo consumo, è presenza pubblica, è identità collettiva.

Taobuk Taormina

 

Con 28,3 spettacoli ogni 1.000 abitanti, la Sicilia registra una densità culturale inferiore rispetto alla media italiana (57). Ma la partecipazione territoriale, ovvero gli spettatori ogni 1.000 abitanti, pur ferma a 184 (contro una media nazionale di 430), mostra dinamiche interessanti.

Le grandi città come Palermo e Catania catalizzano gran parte dell’offerta, ma il fermento culturale si allarga anche a territori storicamente marginali e nelle aree interne, dove l’offerta è più fragile ma fortemente radicata.

 

Concerti: il cuore pulsante della scena culturale

“Radio Italia” il concerto a Palermo

In Sicilia il settore più dinamico rimane quello dei concerti: pop, rock e leggera raccolgono oltre 838 mila spettatori e 28,6 milioni di euro di spesa. A questo si aggiungono i concerti jazz (in crescita, con +5,3% di pubblico) e quelli classici, distribuiti con maggiore equilibrio stagionale.

Ciò che colpisce è come la musica, in particolare quella pop e urbana, stia diventando una piattaforma di espressione per le nuove generazioni.

I grandi live negli stadi e nelle piazze, spesso accompagnati da contenuti social, consolidano il ruolo dell’evento musicale come esperienza collettiva, identitaria e generazionale.

 

Teatro e cinema: la lente sulle comunità e il ritorno dei giovani nelle sale

Il teatro cresce, in termini di pubblico (+6,2%) e di produzione (+4,8%), con 5.137 rappresentazioni che raccolgono oltre 640 mila spettatori. La prosa resta centrale, ma si afferma anche un teatro sociale e di comunità, che intercetta pubblici diversi e risponde a nuove domande di senso.

Nei quartieri, nelle periferie e nelle carceri, la scena teatrale diventa spazio di ricostruzione del legame sociale. Questo è uno dei segni più forti della trasformazione in atto.

 

Nonostante la concorrenza dello streaming, il cinema in sala registra segnali incoraggianti. Con oltre 3,1 milioni di spettatori, la Sicilia è tra le regioni con maggiore afflusso nel Sud. In particolare, cresce la partecipazione giovanile: +28% under 14, trainati da film d’animazione e iniziative come Cinema Revolution.

Il dato è rilevante perché indica non solo una risposta al marketing, ma un bisogno di presenza pubblica e di socialità condivisa, che il cinema continua ad alimentare.

 

Mostre: i nostri luoghi attrattivi per i turisti

 

Per quanto riguarda il settore delle mostre, la Sicilia emerge come un attore significativo nel panorama del Mezzogiorno. Il rapporto sottolinea che, tra le regioni del Sud Italia, la Sicilia si distingue per il numero di partecipanti alle mostre, posizionandosi come la prima regione in questa macro-area.

Nello specifico, l’Isola ha contribuito con il 5% sul totale nazionale dei partecipanti alle mostre.

Un dato particolarmente positivo è l’incremento registrato nella partecipazione, con un aumento di quasi il 20% rispetto all’anno precedente, a testimonianza di una crescente attrattiva e di un rinnovato interesse del pubblico siciliano per le esposizioni culturali e artistiche.

Questo trend suggerisce una ripresa e un dinamismo del settore, in linea con la tendenza di crescita generale osservata a livello nazionale.

 

Intrattenimento e sport: accesso popolare alla cultura e l’evento come rito collettivo nei piccoli impianti

Il settore dell’intrattenimento, con discoteche, parchi e fiere, registra numeri molto alti: oltre 2,5 milioni di spettatori complessivi e quasi 17 milioni di euro di spesa. In particolare, le discoteche attraggono oltre 1 milione di persone. A livello nazionale, le Isole, di cui la Sicilia è la regione più grande e popolosa, hanno accolto il 5% del pubblico totale che ha frequentato discoteche e sale da ballo. Questi luoghi di svago hanno un peso anche sociale: offrono opportunità di aggregazione informale, accesso alla cultura per fasce giovanili e popolarissime, spesso tagliate fuori da altri canali più istituzionali.

Con 1.533 eventi sportivi censiti e oltre 600 mila spettatori, il settore sportivo assume in Sicilia una funzione di coesione sociale, soprattutto nelle aree interne. Il calcio dilettantistico e gli sport di base diventano riti civici, e la presenza di pubblico nei piccoli impianti è spesso espressione di legami comunitari forti, che vanno ben oltre il dato economico.

 

Luoghi, operatori, reti: le prospettive del settore

Nel 2024 si contano 924 luoghi di spettacolo attivi e 386 organizzatori. Nonostante la fragilità economica, cresce il numero degli operatori (+4%), segno che le reti locali stanno reagendo. Accanto ai grandi soggetti, aumentano anche i piccoli organizzatori culturali, le realtà ibride, le cooperative e le reti informali.

Festival lirico Teatri di pietra 2024

Il Rapporto SIAE restituisce un messaggio chiaro: la Sicilia ha un potenziale enorme, ma lo deve ancora liberare. Il cammino richiede non solo infrastrutture e investimenti, ma anche visione politica, accompagnamento istituzionale, capacità di fare sistema. Occorre rafforzare i legami tra produzione e pubblico, tra operatori e territori, tra cultura e coesione.

Nel 2024, la Sicilia ha dimostrato che la cultura non è un lusso, ma una necessità. I numeri del Rapporto SIAE confermano una regione viva, attraversata da criticità, ma tutt’altro che ferma. Dal jazz in crescita alle discoteche affollate, dai teatri periferici ai cinema pieni di giovani, lo spettacolo è il volto più visibile di una vitalità sociale che cerca spazi, tempi e linguaggi per esprimersi.

Nonostante le difficoltà strutturali, emerge con forza la capacità delle comunità siciliane di produrre e vivere cultura. Una cultura che non si limita alla rappresentazione, ma diventa esercizio di cittadinanza. Guardare ai numeri significa anche riconoscere le traiettorie di cambiamento. La Sicilia dello spettacolo, nel 2024, non è solo un segmento economico, ma un laboratorio sociale che vale la pena ascoltare, sostenere e raccontare.

UNA PANORAMICA DEI DATI NAZIONALI 

Il Rapporto SIAE 2024 fotografa un comparto in salute e in evoluzione, con 3,37 milioni di spettacoli realizzati (+6,15% rispetto al 2023), 253,5 milioni di spettatori (+2,25%) e una spesa complessiva che ha superato i 4,02 miliardi di euro (+1,94%). A fronte di un lieve calo della spesa media per spettatore (15,83 euro, -0,3%), il dato complessivo indica una crescita fondata sull’aumento della partecipazione.
Lo scenario 2024 conferma il superamento della fase post-pandemica e l’ingresso in una nuova normalità. Tuttavia, il pubblico medio per spettacolo si è ridotto (75,2 spettatori, -3,7%), segnale di un sistema che privilegia eventi di scala più contenuta e diffusa, a scapito delle iniziative di massa. Un nuovo equilibrio, dunque, fra quantità e densità della fruizione.

I settori

L’offerta resta fortemente concentrata nel settore cinematografico, che rappresenta l’81% degli spettacoli totali (2,7 milioni), ma raccoglie solo il 29% del pubblico e il 13% della spesa. All’opposto, lo sport, con appena il 2% degli eventi, attrae il 15% degli spettatori (38,1 milioni) e genera il 21% della spesa. Ma è la musica dal vivo a trainare l’intero sistema economico: i concerti rappresentano il 2% degli eventi, ma coinvolgono 29 milioni di spettatori (11% del totale) e producono il 25% della spesa, primo settore in assoluto.
Nel dettaglio, i concerti pop-rock raccolgono l’83% del pubblico, ma crescono anche generi come il jazz (+18,6%) e la musica classica, che si distingue per una distribuzione stagionale più uniforme.
Il teatro si conferma un pilastro importante: registra un +4,5% di spettacoli e l’incremento di pubblico più alto del macrosettore (+7,2% e 28,3 milioni di presenze), mentre discoteche e sale da ballo, con il 6% dell’offerta, attirano il 13% degli spettatori.
Il 2024 ha visto una forte ripresa del cinema tra i giovani: grazie anche al successo dei film d’animazione e a iniziative promozionali come Cinema Revolution che dall’8 giugno al 25 settembre, per un’intera stagione dedicata ai grandi film a prezzo speciale, attive durante i mesi estivi.

Il settore delle mostre in Italia ha dimostrato un eccezionale rilancio, superando i livelli pre-pandemici. A livello nazionale, si è registrato un incremento del +20,4% negli spettacoli, +27,1% negli spettatori e +17,8% nella spesa rispetto al 2022. Confrontato con il 2019, la crescita si attesta al +13,1% negli spettacoli, +13,4% negli spettatori e +16,4% nella spesa.

Nel 2023, l’Italia ha ospitato 87.023 mostre, attirando quasi 17 milioni di spettatori e generando oltre 158 milioni di euro di spesa. Questa ripresa è guidata da eventi di grande richiamo, mostre d’arte e una crescente diversificazione tematica, supportata anche dall’innovazione tecnologica che offre esperienze immersive.

Anche il settore dell’intrattenimento danzante, incluse discoteche e sale da ballo, ha consolidato la sua ripresa nel 2023. Rispetto al 2022, si è osservato un aumento del +6,7% negli spettacoli, +14,8% negli spettatori e +13,2% nella spesa. Nel 2023, il settore ha contato 200.846 spettacoli, quasi 34 milioni di spettatori e una spesa che ha raggiunto quasi 497 milioni di euro.

Questa espansione è alimentata da serate a tema, DJ set internazionali ed eventi speciali, con nuove formule che mirano ad ampliare l’offerta e il pubblico.

 

I dati regionali

La Lombardia guida la classifica regionale con 620.000 eventi (18% del totale nazionale), 53,6 milioni di spettatori (21%) e 1 miliardo di euro di spesa (oltre il 25%). Seguono Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna, che insieme rappresentano quasi il 60% della spesa complessiva.
Tuttavia, emergono segnali positivi anche da aree meno centrali. In termini di crescita percentuale di spettacoli, si distinguono il Friuli-Venezia Giulia (+9,5%), l’Abruzzo (+10,4%) e la Basilicata (+7,5%). Per aumento di partecipazione svettano Molise (+10,1%), Abruzzo (+7,8%) e Valle d’Aosta (+5,9%). Il Nord-Est mostra le performance migliori (+9% eventi, +4,5% pubblico), mentre il Centro Italia, pur crescendo nell’offerta (+7,9%), registra un aumento più contenuto della partecipazione (+1,3%).
Si consolida la destagionalizzazione con eventi diffusi durante tutto l’anno, anche in settori stagionali come la musica leggera, i festival o i parchi divertimento.

Fedeli (SIAE): “Siamo in una fase di transizione, il settore sta cercando nuovi equilibri”

Matteo Fedeli

Secondo Matteo Fedeli, Direttore Generale SIAE, durante la presentazione del Rapporto SIAE ha tracciato il quadro complessivo: “I dati del 2024 restituiscono un’immagine complessa dello spettacolo dal vivo in Italia. Gli incrementi registrati nell’ultimo anno (+6% di spettacoli, +2% di spettatori, +2% di spesa) sono segnali positivi, ma ancora parziali. Ci troviamo davanti ad una fase di transizione, in cui il settore sta cercando nuovi equilibri, ridefinendo linguaggi, formati e abitudini”.

“Ed è proprio nei momenti di trasformazione profonda che diventa essenziale leggere con lucidità i segnali deboli, senza forzare interpretazioni rassicuranti. In uno scenario sempre più articolato e competitivo, la tutela del diritto d’autore richiede strumenti all’altezza delle sfide. Per questo, SIAE ha avviato un percorso profondo di trasformazione, che mette al centro l’innovazione tecnologica come leva strategica, non come fine”, conclude Fedeli.
In sostanza lo spettacolo in Italia ha dimostrato capacità di adattamento, ma restano diversi problemi strutturali. È necessario intervenire per ridurre i divari territoriali, garantire la sostenibilità economica degli operatori in un contesto di inflazione e margini compressi, e affrontare l’evoluzione del pubblico, sempre più selettivo e alla ricerca di esperienze di valore.

FONTE DATI: Rapporto SIAE 2024 

Il Rapporto SIAE 2024, giunto alla sua 89ª edizione, è curato dall’Osservatorio dello Spettacolo della Società Italiana degli Autori ed Editori.

I dati riportati si basano sulle rilevazioni sistematiche effettuate attraverso le dichiarazioni obbligatorie degli organizzatori di spettacoli e manifestazioni, come previsto dalla normativa vigente in materia di diritto d’autore.

La fonte principale è costituita dai borderò SIAE e dai permessi rilasciati per ogni singolo evento, incrociati con le informazioni trasmesse da esercenti, gestori di sale, promoter, enti locali e circuiti di biglietteria.

Il perimetro di rilevazione include dieci macrosettori: cinema, teatro, musica, danza, spettacoli viaggianti, sport, fiere, mostre, discoteche e arte varia.

I dati sono suddivisi per tipologia di evento, numero di spettacoli, spettatori, spesa del pubblico e incasso medio, con articolazione regionale e per singole province.

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