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La proposta in III Commissione

La Sicilia guarda alle nuove sfide dell’IA: il ddl all’Ars e la nuova vita del Castello Utveggio 

mercoledì 8 Ottobre 2025

La Sicilia si prepara ad affrontare le nuove sfide dettate dall’IA. Sbarca in III Commissione Attività Produttive all’Ars, presieduta da Gaspare Vitrano, il disegno di legge per la costituzione dell’Osservatorio per l’intelligenza artificiale. 

In continua e rapida evoluzione, in pochissimo tempo l’IA ha iniziato a far parte della nostra quotidianità, espandendosi in ogni settore, rivoluzionando in maniera significativa il modo in cui viviamo e lavoriamo. Dalla comunicazione alla medicina, dalla robotica alla finanza, dai trasporti all’agricoltura: per alcuni un aiuto e un sostegno ormai indispensabile, per altri un qualcosa da cui diffidare.

Tutela della privacy, ma anche la creazione di nuovi posti di lavoro. Anche l’Isola si trova così a studiare la svariate opportunità, ma allo stesso tempo comprenderne e limitarne i rischi. L’alta esposizione a questa evoluta tecnologia, non a caso, nel giugno del 2024 ha spinto l’Europa ad adottare l’IA Act (Regolamento UE n. 2024/1689), la prima misura completa al mondo in materia, per garantire che i sistemi utilizzati nell’Unione siano sicuri e rispettino i diritti fondamentali.

Il ddl nasce così con l’obiettivo di porre la Sicilia come hub all’interno dei Paesi del Mediterraneo per lo sviluppo delle nuove competenze.

Scuvera: “La Sicilia pronta a diventare precursore”

Primo firmatario del disegno di legge è Salvatore Scuvera, deputato regionale di Fratelli d’Italia e vicepresidente della III Commissione.

Riteniamo l’intelligenza artificiale come una quarta rivoluzione industriale già in atto. Cambierà il modo di vivere, il modo di affrontare il lavoro o come le smart city che stanno prendendo piede. E’ uno strumento – ha spiegato – che può essere di aiuto e che può arricchire la nostra comunità. Ma deve essere monitorato e osservato perché l’utilizzo distorto o decontestualizzato di questa nuova tecnologia può creare gravi danni alla comunità, alla società civile, ai nostri ragazzi, ai nostri figli. Sono favorevole a questo nuovo strumento però ritengo giusto che ci sia un organo di controllo sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale. La formazione di una nuova scuola di alta formazione, per formare nuovi specializzati in questa materia, è una grande opportunità per la Sicilia, per far crescere delle professionalità che ancora ad oggi in Italia non ci sono. La Sicilia potrebbe diventare così anche precursore. Potrebbe rappresentare il primo laboratorio, la prima forma di formazione di tutte quelle intelligenze che vogliono specializzarsi su questa tecnologia, che poi siano di ausilio alle imprese, alla sanità, al mondo agricolo, alla sicurezza sul lavoro“.

Cosa prevede il ddl

Il ddl prevede l’istituzione di Osservatorio permanente sulla Intelligenza Artificiale e Inclusione digitale presso l’ufficio legislativo della Regione Siciliana. L’obiettivo è quello di vigilare e verificare l’uso etico e consapevole delle nuove tecnologie e dell’IA, oltre che valutare e informare sui rischi per quanto concerne l’utilizzo degli algoritmi e dei servizi digitali pubblici, da utilizzo dei cittadini nei vari settori organizzativi della vita quotidiana e di accesso ai servizi pubblici digitali e delle modalità di trattamento dei dati sensibili.

Gli oneri derivanti dall’attuazione della legge dovranno far fronte all’istituzione di appositi capitoli nella parte spesa del bilancio regionale, che saranno dotati della necessaria disponibilità nell’ambito delle autorizzazioni di spesa annualmente disposte dalla legge di approvazione del bilancio.

Secondo la proposta, a presiedere l’Osservatorio sarà il capo dell’ufficio legislativo o, un suo delegato, e sarà composto: dal presidente della Regione, dal presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, un rappresentante di Sicilia Digitale, un rappresentante esperto di Intelligenza Artificiale proveniente dalle Università di Palermo, Messina, Catania ed Enna, un esperto proveniente dal mondo sindacale e datoriale, un rappresentante proveniente dal mondo sociologico e pedagogico, un rappresentante proveniente da mondo di industriale e sostenibilità ambientale, un rappresentante proveniente dall’ambito sociale e terzo settore. La durata dell’incarico sarà di cinque anni, con la possibilità di un secondo quinquennio.

Come si apprende dal ddl entro il 31 marzo di ogni anno il presidente dell’Osservatorio dovrà ricevere i dati relativi all’analisi di utilizzo dell’IA, forniti dalla Direzione generale di statistica e analisi organizzativa e dalla Direzione generale per i servizi digitali-informatici automatizzati, per la stesura di una relazione annua. Per lo svolgimento delle sue funzioni l’Osservatorio redigerà la mappatura di tutti i centri di competenza di IA in Sicilia, quali soggetti pubblici e privati con esperienze specifiche.

Un ruolo chiave sarà affidato al Castello Utveggio.

La nuova vita del Castello Utveggio

Una delle parti più curiose del disegno di legge, riguarda il Castello Utveggio di Palermo. Gemma del Liberty siciliano, ormai da troppi anni è alla ricerca di una nuova veste, che possa aiutarlo a tornare, o quanto meno avvicinarsi all’antico splendore. La proposta di legge in III Commissione si ripromette così non solo di lanciare non solo la Sicilia come hub del Mediterraneo, ma anche di rendere il Castello Utveggio cuore pulsante di questa iniziativa.

Tra le sue mura dovrebbe così sorgere un Centro di alta formazione e ricerca, con lo scopo di promuovere l’eccellenza nella formazione, ricerca e trasferimento tecnologico nel campo dell’AI, favorendo lo sviluppo di competenze altamente specializzate e la creazione di un ecosistema innovativo nell’Isola. Tra i compiti: avviare una formazione avanzata per studenti, ricercatori e professionisti in tecnologie AI, con percorsi dedicati dalla scuola secondaria all’alta formazione; sostenere la formazione continua di dipendenti pubblici, per la riqualificazione della pubblica amministrazione con acquisizione di competenza nell’ambito dell’AI; mettere in piedi una ricerca applicata in collaborazione con Cnr università, imprese e enti pubblici, con focus su sanità, pubblica amministrazione e sostenibilità..

Un direttore scientifico e un comitato tecnico-scientifico saranno gli organi del Centro e sarà comp0ito della Regione promuovere una selezione internazionale per reclutare formatori, docenti ed esperti altamente qualificati da impiegare, al fine di garantire elevati standard di qualità nella formazione e nella ricerca.

Il Centro sarà autorizzato a reperire ulteriori risorse finanziarie attraverso Fondi strutturali europei o Programmi operativi regionali, Programmi nazionali di ricerca e innovazione o europei di ricerca e innovazione, ma anche da fondi di investimento privati o partnership pubblico-privato

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