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I primi a sbarcare saranno 5 asini panteschi. Toccherà a loro provare a salvare dal rischio estinzione, una razza antichissima, già nota in Sicilia nel I secolo avanti Cristo.
Grazie a un protocollo firmato stamattina a Palermo, a Palazzo d’ Orlèans tra l’Assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea, il Dipartimento dello Sviluppo rurale e territoriale e il Parco nazionale di Pantelleria, verranno reintrodotti gradualmente proprio nell’isola siciliana in cui sono nati, uno stallone e 4-5 fattrici.
Si tratta di esemplari attualmente allevati nell’allevamento pilota del demanio forestale “San Matteo” di Erice. Una volta sbarcati a Pantelleria, si valuterà la capacità di adattamento e verranno inseriti nell’attività rurale dell’isola.
Il risultato ottenuto oggi è la parte finale di un progetto iniziato nel 1989 e si inserisce in una prospettiva più ampia per la valorizzazione del territorio e del turismo siciliano.
“La sinergia tra la Regione e l’isola di Pantelleria punta a salvaguardare e rilanciare il territorio anche per l’aspetto socio-economica”, dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Toni Scilla. Per l’assessore, si tratta di un’opportunità importante che coniuga la salvaguardia di un’eccellenza equina a rischio estinzione e una visione di più ampio respiro. Oltre a offrire opportunità di lavoro e dare occasioni di rilancio del turismo, per Scilla ” si dimostra anche l’attenzione della Regione nei confronti delle isole minori che da periferia diventano centro dell’azione di governo. “
Il Dipartimento Sviluppo rurale e territoriale si occuperà dell’affidamento degli esemplari, assegnando tre dammusi recentemente ristrutturati ed alcuni terreni per l’allevamento in comodato d’uso all’ente. A sovrintendere all’attuazione del protocollo, ci sarà una cabina di regia.
Per Mario Candore, Dirigente generale del Dipartimento Sviluppo rurale e territoriale si tratta di “un’iniziativa dall’alto valore simbolico. Questa iniziativa servirà a incrementare la fruizione ambientale mettendo a disposizione alcune strutture pensate per l’escursionismo e l’equitrekking”
“Da tempo, come parco nazionale di Pantelleria – dichiara il direttore Antonio Parrinello – stiamo lavorando su diversi fronti con l’Amministrazione regionale. Si riporta sull’isola uno degli elementi che l’hanno caratterizzata per secoli. L’asino pantesco, razza tipica dell’isola ha delle caratteristiche particolari che non ha nessun’altra razza asinina nel mondo. La reintroduzione di questo primo nucleo sarà propedeutico al reinserimento di più esemplari. Abbiamo una rete di sentieri che vogliamo usare per destagionalizzare i flussi turistici. Pantelleria è un esempio replicabile nel resto della Sicilia”.