Da quasi tre mesi non prendono lo stipendio. Si tratta di circa 200 dei 500 lavoratori siciliani della Euroservice, azienda che svolge i servizi di pulizia e igiene presso grandi enti pubblici e privati. Una situazione insostenibile che potrebbe spingere i dipendenti ad incrociare le braccia se il problema non verrà risolto in tempi brevi. Lo sciopero causerebbe pesanti disagi non solo ai propri clienti, ma anche ai cittadini visto che tra i primi rientrano l’Inail (l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro), Riscossione Sicilia e la Protezione civile regionale, solo per citarne alcuni.
Per questo la vertenza stamattina è stata discussa presso la Prefettura di Palermo, durante la quale le organizzazioni sindacali hanno annunciato la volontà di procedere con la procedura di raffreddamento se dall’incontro in programma a Roma il prossimo 4 ottobre, tra Manital, aziende consorziate e sindacati, non arriveranno buone notizie.
“Siamo fortemente preoccupati per questo forte arretramento di stipendi che si è creato negli ultimi mesi e che ad oggi si trascina per alcuni degli appalti”, afferma Mimma Calabrò segretario generale della Fisascat Cisl Sicilia. “È necessario trovare intese e formalizzare impegni – continua – affinché questi lavoratori non si ritrovino ancora una volta a dovere inseguire gli stipendi che con tanto sacrificio cercano di portare a casa per il sostentamento delle loro famiglie”.
La vertenza è di livello nazionale e chiama in causa il Gruppo Manital al quale l’Euroservice è consorziata. I ritardi dipenderebbero da una crisi di liquidità. La stessa Manital, infatti, ad inizio settembre, comunicava ai propri dipendenti che dal mese di agosto fino a dicembre 2017 sarebbe stata costretta a posticipare il pagamento degli stipendi all’ultima settimana del mese successivo. Le cause sono da ricercarsi nella proroga dell’avvio di commesse già aggiudicate, nei blocchi delle assegnazioni di gare ormai definite e nella mancata attivazione del corretto ciclo finanziario di Olicar, azienda in procedura concorsuale rilevata alcuni mesi fa dal gruppo.
In una nota sindacale unitaria, del 22 settembre scorso, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, e Uiltrasporti dichiaravano che “la decisione assunta dal Gruppo ha scaricato sui lavoratori una condizione di insostenibilità, dato che operando per la maggior parte nel settore degli appalti di pulizie/multiservizi hanno contratti di poche ore settimanali e senza la continuità e la certezza degli stipendi, già di per sè bassi, non riescono a far fronte ai più elementari bisogni vitali”. In queste settimane, infatti, si sono tenute in ambito territoriale molteplici mobilitazioni sia da parte dei dipendenti di Manital che delle altre società ad essa collegate.
A poco sono servite le rassicurazioni fornite dal Gruppo sull’erogazione in tempi rapidi della mensilità di agosto e sul trasferimento di parte delle risorse dovute alle imprese consorziate e subappaltatrici. La vertenza, infatti, rimane aperta e rischia di assumere proporzioni ancora più preoccupanti. L’unica soluzione contemplata dalle organizzazioni sindacali è quella di trovare alternative valide per il pagamento di tutti gli stipendi. Viceversa l’intenzione è quella di inasprire la protesta. Molto dipende, quindi, dall’esito dell’incontro che si terrà dopodomani nella capitale.
“Attendiamo gli sviluppi della riunione di giorno 4 a Roma con le segreterie nazionali. Ci aspettiamo risposte risolutive dalla Manital non solo per come intenderà procedere al pagamento delle retribuzioni dei loro dipendenti, ma per come vorrà risolvere la problematica con le loro consorziate”, dichiara Giovanni Amato della Filcams Cgil Sicilia. “Se non ci saranno risposte esaustive per i lavoratori – aggiunge – giorno 6 in Prefettura chiuderemo la procedura di raffreddamento con la Euroservice in negativo e proclameremo lo sciopero su tutto il territorio regionale”.