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La conferenza stampa

Le opposizioni presentano la sfiducia a Schifani: “La conferenza di capigruppo non si tiri indietro” CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 19 Novembre 2025

Opposizioni sul piede di guerra. Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Controcorrente hanno presentato oggi in conferenza stampa la mozione di sfiducia al presidente della Regione Renato Schifani. Per l’occasione i tre partiti hanno esposto il pacchetto di misure unitario presentato in II Commissione Bilancio.  

La mozione

A fronte degli accadimenti, così scritto nella mozione, il presidente Schifani è ‘fuggito’ al necessario confronto istituzionale sulla riserva politica e amministrativa per ciò che riguarda i fatti oggetto di indagine, “privilegiando rapporti politici con ristrette componenti della maggioranza, quali Democrazia Cristiana e Lega”. Aggiunto al fatto che “non sono state avviate riforme capaci di affrontare le criticità strutturali”. Le proposte respinte in aula “hanno significato una frattura all’interno della maggioranza, nonostante ciò il presidente ha imputato tale difficoltà, senza esercitare la propria funzione di direzione politica della coalizione”. “Ulteriori elementi di criticità hanno riguardato l’assessorato al Turismo”, fatti che hanno minato la credibilità dell’azione amministrativa. Appalti in ambito sanitario, condotte corruttive, anomalie nella gestione, episodi che “denotano la carenza di adeguati sistemi di vigilanza, controllo interno e procedure che limitino margini di discrezionalità”. “Criticità che aggravano e producono gravi conseguenze per la collettività”, tali da “determinare una evidente disparità di trattamento e un difetto di coerenza dell’azione governativa”.

Catanzaro: “Assistiamo ad una fase di degrado politico”

E’ un lavoro che stiamo portando avanti da tre anni e che abbiamo definito dopo la due giorni. Con mozione di sfiducia non possono girarsi dall’altra parte rispetto numerose iniziative dell’attività giudiziaria. Da agosto c’è stato un atteggiamento diverso da parte del presidente: ha tentato di mettere il bavaglio al Parlamento e ai parlamentari. Bloccare il fondo per l’editoria è stata una reazione forte verso il presidente. Non si può snaturare il ruolo del Parlamento. Da lì è partita l’escalation con 17 articoli caduti con il voto segreto. La mozione è una strada in salita, ma non ci sono preclusioni per chi vuole firmarla. E’ un governo bloccato nella sua poltrona, che cerca di estromettere assessori e usa modalità diverse e particolari. Stiamo assistendo ad una fase di degrado politico. L’idea della nostra prospettiva e alternativa non si limita all’aula, ma si guarda anche fuori, le regole dobbiamo scriverle tutti insieme, con la consapevolezza che dobbiamo scrivere una pagina nuova per la Sicilia. Un ringraziamento va all’autorità giudiziaria e la magistratura che sta portando avanti improntanti indagini che aiutano questa terra a non vergognarsi nel resto d’Italia“. Così il capogruppo del Partito Democratico all’Ars Michele Catanzaro. 

La Vardera: “La mozione di sfiducia ha la priorità”

E’ una mozione delle opposizione, redatta insieme e condivisa. C’è una regia, una volontà di creare un gruppo compatto e unito, di costruire un percorso comune. La mozione è l’unico strumento per dare un segnale alla maggioranza. I siciliani capiranno chi sta dalla parte dei cittadini e chi dalla parte di questo governo incapace di governare. Chi firma questa mozione sta con i siciliani, chi non la firma sta con ‘Totò Schifani’. Dopo 20 anni ci sono sempre le stesse persone e gli stessi problemi. La mozione è l’unico modo per obbligare Schifani a venire in aula e confrontarsi con il Parlamento. E’ un presidente che fugge da questo Parlamento e prende in giro i siciliani“. Ha dichiarato il leader di Controcorrente Ismaele La Vardera, che ha anche mostrato il “regalo” consegnato dal presidente Schifani alle opposizioni: un codice parlamentare con una lettere “per conoscere le regole parlamentari“. “Noi gli portiamo la costituzione – ha ribattuto La Vardera, che ha aggiunto – Guai a pensare di discutere la mozione dopo la Finanziaria, va calendarizzata prima. La mozione di sfiducia è prioritaria e blocca tutte le attività parlamentari. Immagino che la capigruppo possa essere convocata entro 24-48 ore. Mi auguro che i colleghi di maggioranza abbiano il coraggio di firmarla“.

De Luca: “Questa è la mozione di siciliani”

E’ la mozione dei siciliani stanchi di dover andare fuori dalla Sicilia per potersi curare, stanchi di vedere i propri figli andare via per lavoro e condizioni di vita normali, per i siciliani che non avevano compreso che quando Schifani nel suo discorso di insediamento disse di voler risolvere i problemi della sanità con i privati si riferiva agli esponenti dei partiti. Con la mozione di sfiducia i siciliani avranno un quadro chiaro su chi sta con questo governo conosciuto più per le volte andato sotto in aula e per i fatti giudiziari. Schifani dovrà venire in aula e rendere conto delle sue irresponsabilità politiche. Chi porta avanti nomine di soggetti che già storicamente avevano fallito, non può dichiararsi  sorpreso degli atteggiamenti dei propri alleati, come Totò Cuffaro. C’è un giudizio etico e morale che dovrebbe essere tenuto ben a mente. La realtà è che Schifani ha accettato che dentro la sua colazione ci fosse la Democrazia Cristiana perché gli portava voti. Non c’è da essere sorpresi. questo è un governo che ha permesso che determinate distorsioni si realizzassero. Non si discute solo del futuro del presidente Schifani, ma delle generazioni future e del loro presente, se si vuole un’offerta politica improntata sulla legalità e sulla fedeltà all’elettorato e non sul clientelismo“. Ha dichiarato il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Antonio De Luca.

Il pacchetto di misure per la Finanziaria

Ieri sono scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti in II Commissione Bilancio. Domani prenderà il via l’esame del testo della Finanziaria. 

L’opposizione ha così presentato un pacchetto di misure a firma di tutti e 23 i deputati. Una sorta di controproposta: 50 milioni di euro da parte dell’assessorato alla Infrastrutture da ridistribuire in modo equo a tutti i Comuni siciliani; il rifinanziamento dei fondi di progettazione per i Comuni; incentivi per le assunzioni alle imprese che si impegnano a garantire le condizioni di sicurezza sul posto di lavoro; il sostegno alle classi sociali che hanno difficoltà a trovare sbocchi lavorati; aiuti alle imprese con problematiche a causa dei dazi, che sopportano l’emergenza idrica o il caro energia; famiglie; politiche sociali; sostegno all’innovazione; più equità nella distribuzione dei fondi del turismo; trasporto scolastico.

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