GUARDA IL VIDEO IN ALTO
«Qui nell’ex feudo di Verbumcaudo, al confine tra la provincia di Palermo e quella di Caltanissetta, un gruppo di giovani ha voluto sfidare il destino. Qui opera una cooperativa di lavoro e di comunità alla quale i sindaci, la prefettura, il territorio e il governo della Regione guardano con particolare attenzione: da qui deve partire la sfida affinché il bene vinca sul male, perché lo Stato affermi la propria presenza e si alimenti la cultura dell’autoimprenditorialità. I giovani devono capire che ogni cosa va conquistata e che la speranza non è solo una parola del dizionario, ma la concreta realtà che ognuno di noi deve riuscire ad alimentare e a mantenere in vita. Qui la speranza di ieri è diventata certezza».
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana intervenendo alla “vendemmia di comunità” che si è svolta nel vigneto sperimentale “Placido Rizzotto” nel feudo Verbumcaudo, bene confiscato alla mafia a Polizzi Generosa, sulle Madonie, oggi gestito dall’omonima cooperativa sociale.
Il governatore ha concluso il dibattito su “Viticoltura ed enologia: un’opportunità di sviluppo per la comunità madonita”, ricordando l’impegno finanziario del suo governo, di oltre dieci milioni di euro, per la strada di accesso all’area e per la realizzazione dei laboratori della cooperativa, nel caseggiato che fu del boss Michele Greco. Presenti all’incontro anche l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Toto Cordaro, il vescovo di Cefalù monsignor Giuseppe Marciante, il vicario del prefetto di Palermo Anna Aurora Colosimo, i sindaci della zona e i rappresentanti delle forze dell’ordine. Il vicepresidente della Regione Gaetano Armao, impossibilitato, ha fatto pervenire un messaggio di saluto.
Le uve vendemmiate oggi appartengono a 32 vitigni autoctoni siciliani a rischio di estinzione che nel 2014 sono stati impiantati dall’Istituto regionale Vite e olivo in una porzione del fondo. All’interno della struttura, inoltre, si trova una delle tre banche regionali del germoplasma per il patrimonio viticolo siciliano che, oltre all’attività di ricerca, garantisce la conservazione della biodiversità.