Ospite presso gli studi de ilSicilia.it, il Capitano di lungo corso Giuseppe Bertolini, il comandante della flotta di Liberty Lines. L’Ammiraglio- così soprannominato dalla dirigenza della compagnia di navigazione siciliana per l’esperienza in marina militare- ci dà una notizia in anteprima per il 2023, in tema di collegamenti marittimi dalla Sicilia con le isole minori. E la novità riguarda Ustica.
E’ noto che la storica azienda garantisce la continuità territoriale attraverso l’utilizzo di catamarani e aliscafi moderni e tecnologicamente avanzati. Ma entriamo nel dettaglio dell’unità operativa che renderà il servizio del trasporto dei passeggeri via mare, collegando l’isola a Palermo.
“Dal primo gennaio, a seguito dei nuovi bandi regionali, la tratta Palermo-Ustica sarà servita dalla nostra nuova creatura che è l’aliscafo Carmen M., interamente progettata e realizzata a Trapani. Per noi è motivo di vanto, perché rappresenta uno dei mezzi tecnologicamente avanzati attualmente in mare. Unità dalla lunghezza di oltre 31 metri, con una capacità di trasporto passeggeri pari a 209. Raggiunge velocità operative intorno ai 33 nodi. Questa scelta- dovuta alle caratteristiche del mezzo – offre delle sicurezze, sia dal punto di vista degli impianti, che della navigazione. Aspetti non indifferenti”.
Il comandante Bertolini ci spiega il motivo per cui sarà operativo proprio il Carmen M. che presenta determinate caratteristiche e requisiti, richiesti espressamente dai bandi. Un piccolo passo indietro. “Dal luglio del 2010 fino adesso, il servizio è stato espletato da un catamarano di costruzione norvegese, al quale siamo molto affezionati, ma dal prossimo anno sarà operativo una nuova tipologia di aliscafo – Carmen M. appunto – a causa di vincoli molto restrittivi presenti nei nuovi bandi della Regione, prevedono l’inversione dei porti base. Precedentemente, il servizio regionale aveva come porto base Palermo, adesso è prevista la sosta operosa notturna nello scalo di Ustica. La permanenza di un catamarano di enormi dimensioni è molto più impegnativa in condizioni di risacca di notte, perché il porto di Ustica in realtà è un approdo non in sicurezza estremamente esposto a tutti i venti e ai moti ondosi provenienti dai quadranti meridionali. Diversamente dalla gestione di un aliscafo”.
Come garantire la mobilità degli isolani quando le condizioni meteo marine si presentano avverse? Il timore di non poter raggiungere la terraferma è ben compreso dall’Ammiraglio, avendo origini favignanesi. Ma Bertolini rassicura perché “questa tipologia di mezzi ci consente di effettuare navigazioni impegnative. Io e miei colleghi che guideremo la nuova unità, faremo il possibile per superare le difficoltà degli isolani”.