Questa mattina due persone sono state raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e nove da ordinanza ai domiciliari nell’ambito dell’indagine ”Gamma Interferon” che ha fatto luce su una presunta filiera illegale di ingenti quantitativi di carne destinata al consumo. La presunta organizzazione operava nel Parco dei Nebrodi. Nell’operazione sono finiti in carcere gli allevatori Biagio Salvatore Borgia, 20 anni e Nicolino Gioitta, di 48; ai domiciliiari Tindaro Ferraro, di 34, Carmelo Ferraro, di 36, Tindaro Ninone Agostino, di 45, Carmelo Gioitta, di 44, Antonino Pinto Ravi’, di 57, Fortunata Grasso, di 41, Sebastiano Runzo Calanna, di 50, Antonino Calanna, di 51, Salvatore Artino Inferno, di 37.
Obbligo di dimora nei comuni di residenza per Sebastiano Conti Mammamica, di 45, Carmelo Galati Massaro, di 42, Giancarlo Fontana, di 26, Antonino Faraci Treonze, di 33, Antonino Calcò, di 47, Giuseppe Calco’ Labbruzzo, di 36, Giovanni Girbino, di 38, Claudio Aurelio Paterniti, di 48, Nicola Faraci Ciaramira, di 33, Vincenzo Maenza, di 47, Tommaso Blandi, di 46, Giuseppe Oddo, di 35, Nicolò Calanna, di 40, Luigi Vieni, di 59, Filadelfio Vieni, di 30, Sebastiano Musarra, di 40, Salvatore Musarra, di 46. Divieto di dimora per Alberto Paterniti, di 53.
Sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio per i veterinari Nicolò Maimone, di 53, Carmelo Scilla, di 66, Onofrio Giglia, di 43. Sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al furto, alla ricettazione, maltrattamento e uccisione di animali,commercio sostanze alimentari nocive, truffa aggravata per conseguimento erogazioni pubbliche, abuso d’ufficio, falso e favoreggiamento. Tra gli indagati raggiunti da avviso di garanzia per favoreggiamento, abuso e falso anche il sindaco del Comune di Floresta Sebastiano Marzullo, nella sua veste di veterinario dell’Asp di Sant’Agata di Militello, il comandante della polizia municipale del comune di Alcara Li Fusi Nicolo’ Oriti Titi, il sostituto commissario di polizia di Tortorici Vincenzo Saporito.
Tra gli inquisiti anche allevatori e macellai, affiancati da medici veterinari in servizio presso l’Asp di Sant’Agata Militello, ciascuno con un preciso ruolo nell’organizzazione di una filiera illegale e clandestina delle carni parallela a quella certificata. Le misure cautelari sono state emesse dal Gip presso il Tribunale di Patti, Andrea La Spada, su richiesta del Sostituto Procuratore Francesca Bonanzinga.
Le indagini hanno fatto emergere come le attività illegali abbiano inizio con furti di animali, fino alla macellazione clandestina e successiva vendita al pubblico, con messa in commercio di alimenti pericolosi per la salute, poiché privi di controlli sanitari e quindi ad altissimo rischio per la trasmissione di malattie infettive, quale la tubercolosi.