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Mafia, Casa Memoria Impastato: “Manifesto dei beni confiscati e dei beni comuni”

giovedì 28 Aprile 2022
Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, Cinisi.

Ass.ne Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, U.C.A.P.TE Onlus, FuoriMercato – Autogestione in movimento, (R)esistenza – associazione di lotta alla illegalità e alla cultura camorristica – di Scampia, Partinico Solidale, in occasione dell’iniziativa che si è svolta oggi 28 Aprile 2022 alle ore 11 a Cinisi presso Casa Felicia, intitolata “Il valore etico e culturale del riutilizzo dei beni confiscati alle mafie“, presentano un documento comune che sarà discusso durante le giornate del 9 Maggio per l’anniversario dell’assassinio mafioso di Peppino Impastato. Si tratta di un Manifesto che le suddette associazioni hanno redatto al fine di costruire una campagna di sensibilizzazione per un recupero dei beni confiscati fondato su pratiche di mutualismo, affinché dopo essere stati sottratti ai mafiosi possano diventare luoghi vivi e attivi di socialità, crescita culturale, coscienza ambientalista, economia sostenibile per il bene comune.

Sappiamo che la situazione dei beni confiscati vive diverse problematiche: il mancato o sotto-utilizzo dei beni, il fallimento delle aziende, la mancanza di competenze da parte degli stessi amministratori dei Comuni affidatari, l’assenza di sostegni concreti per la gestione di beni inseriti spesso in contesti difficili, con rischi di ritorsioni mafiose, non solo poiché la burocrazia e l’affidamento di beni grandi a piccoli comuni è un problema che limita il riutilizzo sociale dei beni confiscati. Il mancato o cattivo utilizzo dei beni confiscati, ha conseguenze economiche e sociali, rischia di generare sfiducia e crea disaffezione nelle istituzioni e nell’associazionismo.

Riteniamo fondamentale mettere in comune con altre realtà alcune esperienze importanti e virtuose che stiamo portando avanti. Per questo ci impegniamo a costruire insieme una sperimentazione condivisa e una campagna di sensibilizzazione finalizzata al recupero dei beni confiscati, affinché questi dopo essere stati sottratti ai mafiosi, possano realmente essere restituiti alla collettività, divenendo, non solo il simbolo concreto del riscatto dal giogo mafioso, ma anche luoghi vivi e attivi di socialità, crescita culturale, coscienza ambientalista, economia sostenibile e dove vengano sviluppate pratiche di mutualismo per il bene comune.

Chiediamo a tutte le realtà che operano nel sociale, in ambito culturale, che portano avanti pratiche di mutualismo e solidarietà, a intraprendere questi percorsi, a fare rete insieme a noi per il bene comune.

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