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“Le indagini coprono il periodo che va da febbraio 2017 a settembre 2017, un arco di tempo nel quale Giulio Caporrimo – scarcerato e poi riarrestato per un residuo di pena – ha avuto il tempo di riorganizzare il mandamento di Tommaso Natale con particolare attenzione alle attivita’ estorsive che da sempre sono una delle principali fonti di reddito di cosa nostra per incrementare le casse di cosa nostra e assistere le famiglie degli associati detenuti“. Lo dice il colonnello Mauro Carrozzo, comandante del Reparto Operativo del comando provinciale dei carabinieri di Palermo, che hanno eseguito dieci misure di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti del mandamento mafioso di San Lorenzo, ritenuti responsabili di associazione mafiosa ed estorsioni tentate e consumate nei confronti di imprenditori edili.
Alle indagini – coordinate dalla Dda di Palermo – hanno contribuito anche le dichiarazioni di due imprenditori che hanno denunciato ribellandosi alle richieste estorsive.