Gli agenti della polizia di Stato hanno sequestrato beni per 600 mila euro riconducibili al palermitano Tommaso Catalano, 56 anni, indicato come vicino a Cosa nostra. Il provvedimento e’ stato disposto dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del Questore.
Sotto sequestro sono finiti due appartamenti a Palermo e una villa a Trabia. L’uomo ha precedenti penali per reati in materia di armi e droga, commessi dal 1985 ad oggi, e nel dicembre 2015 e’ stato arrestato nell’ambito dell’operazione denominata “Panta Rei“, insieme ad altre 38 persone, ritenute responsabili a vario titolo dei reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico illecito di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi.
In particolare, Catalano, insieme al figlio Pietro e ad altri sodali, e’ stato indagato per la sua presunta appartenenza ad un’associazione dedita al traffico di hashish e cocaina, tra la Campania e la Sicilia; reato aggravato dall’avere agevolato Cosa nostra, in particolare il mandamento mafioso di “Porta Nuova”, per il quale avrebbe gestito la rete di vendita, il procacciamento della clientela, l’importazione della sostanza stupefacente dalla Campania ed il mantenimento dei contatti con i fornitori.
Gli accertamenti patrimoniali hanno dimostrato come l’indagato ed i suoi familiari non disponessero di entrate lecite e idonee per l’acquisto dei beni raggiunti dal provvedimento del Tribunale di Palermo. Infatti, nonostante la situazione reddituale dichiarata dal nucleo non fosse sufficiente a garantire il sostentamento familiare, attestandosi addirittura al di sotto della soglia di povertà assoluta, la moglie di Catalano aveva acquistato due immobili a Palermo ed una villetta nel territorio di Trabia.