Una violenta grandinata si è abbattuta nella mattinata di ieri, sabato 23 settembre, in alcune zone della provincia di Agrigento. Le aree maggiormente colpite sono state quelle di Ribera, Cianciana, Sant’Angelo Muxaro e San Biagio Platani, dove i chicchi di grandine hanno raggiunto dimensioni di circa 7 centimetri di diametro causando non pochi problemi ai residenti della zona.
Si è abbattuta ieri su San Biagio Platani, nell’agrigentino, una violenta grandinata. “Abbiamo avuto una grandinata che ha distrutto mezzo paese e ha fatto danni enormi agli oliveti e ai pistacchieti”, ha scritto il sindaco del paese, Salvo Di Bennardo, al direttore generale della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina.
La dimensione della grandine ha raggiunto grandezze record con pezzi di ghiaccio delle proporzioni di una pallina da tennis con danni ad alcune auto, con i finestrini in frantumi sotto il peso dei chicchi.
Sono in corso verifiche di eventuali danni da parte dei funzionari della Protezione Civile.
Il sindaco di Ribera (Ag) Matteo Ruvolo ha annunciato l’avvio delle procedure per chiedere al governo della Regione la dichiarazione dello stato di calamità naturale. Richiesta scaturita dai danni alle campagne causati dal maltempo di ieri. Una intensa grandinata, in particolare, ha compromesso diverse coltivazioni, soprattutto agrumeti ed uliveti. È in corso di stima la quantità di ettari di terreno danneggiati. “Ho effettuato personalmente dei sopralluoghi, accertando una situazione effettivamente grave, si rischiano gravi conseguenze economiche”, ha detto il primo cittadino.
L’agro di Ribera è rinomato per la sua produzione di arance, con una produzione di alta qualità che si avvale dell’azione di un consorzio di tutela. Il comune ha invitato gli imprenditori agricoli che hanno subito danni a segnalarli all’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura di Agrigento per il tramite della Condotta agraria.
GALLERY FOTO
I DATI COLDIRETTI SUGLI EFFETTI DEI NUBIFRAGI
La stessa Coldiretti oggi ha rilevato sulla base dei dati dello European Sever Weather Database che i 30 nubifragi che in Italia hanno accompagnato l’arrivo dell’autunno hanno portato “gravi danni nelle campagne, dove sono in pieno svolgimento le attività stagionali, dalla vendemmia alla raccolta di frutta e ortaggi, mentre sta per iniziare quella delle olive, con le colture particolarmente sensibili alle manifestazioni violente che provocano danni irreversibili mandando in fumo un intero anno di lavoro”, rileva l’organizzazione agricola in una nota.
“Colpite – prosegue – anche realtà di pregio, come i vigneti di Falanghina, Fiano e Aglianico in Campania ma anche gli uliveti in Puglia e i pistacchieti in Sicilia”.
Per la Coldiretti è “un’annata nera per l’agricoltura italiana, con danni che, tra coltivazioni e infrastrutture, supereranno i 6 miliardi dello scorso anno a causa dei cambiamenti climatici, con un taglio del 10% della produzione di grano, del 60% per le ciliegie e del 63% delle pere, mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno”
Si registra “un calo anche per il pomodoro e per la vendemmia (-12%). A beneficiare delle condizioni climatiche anomale con il caldo intervallato dalla pioggia è stata la nascita dei funghi in Italia, con un’esplosione di porcini e aumenti del raccolto fino al +20% rispetto all’anno scorso”. L’agricoltura, prosegue la nota, “è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli” e per questo “servono investimenti anche grazie al Pnrr per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti”.