Il noir mediterraneo da leggere sotto il sole di quest’afosa estate 2022 è ambientato nella notte di Natale del 1981 e fa navigare il lettore tra le tempeste del mare e quelle del cuore. Leggerlo è come salire sulle montagne russe delle emozioni, o stare davanti alla tv per seguire un thriller mozzafiato. Non ci sono pause, è un crescendo di eventi esattamente come quando le onde cambiano, il vento le scuote e arriva la tempesta. E in quel momento sei tu e il confine tra la paura e il coraggio.
“Mare mosso” (edizioni e/o) dello scrittore e giornalista messinese Francesco Musolino nasce da un fatto realmente accaduto nel 1981, il salvataggio di un equipaggio al largo delle coste della Sardegna, mentre la nave rischia di affondare nella bufera. Da quell’evento Musolino ha costruito un giallo che guarda anche le navi dei veleni, quelle imbarcazioni a perdere lasciate affondare nei nostri mari, e scandaglia l’oscuro mondo di traffici illegali che a volte si nascondono dietro improbabili bandiere battenti di Paesi senza affaccio sulle acque. Il romanzo “Mare mosso” è stato presentato nei giorni scorsi a Messina nel corso di un incontro con l’autore organizzato al Lido Horcynus Orca dalla Gilda dei narratori.
La storia
Achille Vitale è un giovane ingegnere siciliano, espulso dall’Accademia navale e finito in Sardegna a lavorare per una società che gestisce rimorchiatori per conto di un armatore che appare nel libro come il “Cavaliere”. Nella notte del 24 dicembre 1981 arriva un SOS che cambierà il corso della sua vita. Ma se l’azione si svolge nell’arco di una notte, lungo le pagine del libro navighiamo tra passato e presente per scoprire cosa porta un giovane palermitano della kalsa, a trascorrere la vigilia del 25 dicembre a combattere contro le forze della natura a bordo di un cargo turco battente bandiera boliviana, diretto ad Atene, e alla deriva al largo di Oristano. L’equipaggio è salvo, ma ci sono da recuperare 600 tonnellate di pesce congelato. Ma nella pancia dell’Izmur c’è il segreto che trasformerà la notte di Natale in un incubo per l’ingegnere Vitale e la sua squadra. Carmine, Efisio, Georgos, uomini di mare che impariamo a conoscere con i piccoli vizi e le grandi virtù, e con l’istinto vitale che nasce dal fatto che quando si è in mare ci si salva o si perisce insieme.
In “Mare mosso” non ci sono cadaveri e neanche investigatori, ma uomini, magari imperfetti, da soli contro l’immensità della tempesta. Non ci sono personaggi solo neri e solo bianchi ma in chiaroscuro. La storia si dipana tra le città di mare, da Cagliari a Venezia, Napoli, Atene, Palermo, storie di porti e salsedine. Nelle pagine del noir si respira l’omaggio a Corto Maltese e Jean Claude Izzo, allo spirito d’avventura di Conrad, c’è la corda tesa dell’incalzare degli eventi ma anche quel tumulto interiore che emozioni forte come l’amore, la gelosia, il tradimento possono alimentare. Come scrive Glenn Cooper: “Mare mosso è una storia avvincente, raccontata magnificamente. Un capolavoro nella tradizione di Banville e Ian McEwan”
E’ un’ avventura del 1981 quando non esistevano né cellulari nè gps né tecnologia moderna ed il lettore sta col fiato sospeso fino all’ultima pagina per sapere chi, tra l’uomo e il mare, tra il bene ed il male vincerà.
Mare mosso è anche una storia d’amore, quella tra Achille, trentenne palermitano proiettato a Livorno con la voglia di riscatto all’Accademia navale, che a Venezia incontra Brigitte, biondissima danese che posa nuda per gli studenti dell’Accademia dell’arte. Il più improbabile degli amori che vince su ogni scommessa. Una donna imprevedibile, una Brigitte Bardot ironica e moderna, capace di seguire il suo uomo quando viene piegato dalla vita ma anche di graffiare l’anima pur di difendere la sua libertà.
Così, mentre nella notte di Natale a bordo della Izmir va tutto a rotoli, il lettore fa il tifo per Achille e i suoi aiutanti, arrivati fin lì a bordo di una sgangherata Renault 4, chi con un cruccio nel cuore, chi col tatuaggio delle radici che non vuoi dimenticare, chi col pensiero altrove, ma tutti uniti dalla stessa voglia di vincerla questa battaglia che sembra disperata. Perché in fondo non è solo la battaglia contro il mare in tempesta per salvare il cargo, ma quella di ognuno di noi contro i flutti del destino.
Non ci sono sbavature, nulla è lasciato al caso nel libro di Musolino, che ha lavorato alla trama 5 anni, documentandosi tra i fatti realmente accaduti e studiando tutti i dettagli a bordo di navi e rimorchiatori, ma scorre come una barca a vela sul mare senza mai rallentare il ritmo.
“Mare mosso” si gusta come un film d’azione e quando lo finisci non vedi l’ora di scoprire nuove avventure di Achille Vitale, che non è un eroe ma combatte con i tumulti di una vita che in un attimo può farti sprofondare negli abissi profondi dell’errore e sta solo a te riuscire a risalire.
Ti aspetti che dopo la rocambolesca notte di Natale del 1981 per l’equipaggio della sgangherata Renault 4 pronto a sacrificare la vita per salvare un carico di pesce congelato, per quel gruppo “che ha avuto successo in tutto tranne nella vita” per dirla con Serge Gainsburg non sia finita lì (ma la fine non la spoileriamo, perché lascia di stucco).
Francesco Musolino ha esordito nel 2019 con “L’attimo prima” (Rizzoli), seguito dal saggio Le incredibili curiosità della Sicilia (Newton Compton 2019). Giornalista, collabora con diverse testate nazionali tra le quali Il Messaggero, l’Espresso, Specchio e La Repubblica.