La serenata di Cateno De Luca sotto il balcone di Nino Germanà ha fatto un pezzo della storia della campagna elettorale. Sicuramente la scelta del parlamentare della Lega-Prima l’Italia di sostenere, in rotta con il centrodestra, Federico Basile, ha inciso sulla portata della vittoria al primo turno dell’ex direttore generale del Comune, con il 46% (anche se i dati non sono definitivi).
Due mesi dopo Germanà si gode la vittoria (la lista Prima l’Italia allestita in pochi giorni ha superato la soglia del 5%) e la telefonata di Salvini che sin dal primo giorno gli aveva lasciato libertà di decidere.
“Voglio chiarire due cose: Basile era il candidato perfetto, l’ho sempre definito il sindaco uscente- spiega Germanà– Seconda cosa, Salvini ha lasciato scegliere il territorio. E’ questa la grandezza di un leader. Mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: decidi tu. E oggi la Lega è l’unico partito del centrodestra che in Sicilia ha vinto sia a Palermo che a Messina. Grazie alla mia decisione di non accettare l’arroganza dell’asse Genovese-Picciolo di imporre il loro candidato”.
Nei due settimane antecedenti alla serenata di Cateno a Germanà la coalizione del centrodestra è stata a lungo impegnata nel tiro alla fune sul nome del candidato sindaco. Lo stesso Germanà si era detto disponibile a scendere in campo in prima persona ed aveva avuto anche l’ok del segretario regionale Minardo e dello stesso Salvini. Le cose sono andate diversamente e si è consumata la rottura mentre nel frattempo sia Forza Italia che Fratelli d’Italia sposavano la candidatura di Maurizio Croce.
“Sia chiaro, io non sono andato contro il centrodestra- prosegue il parlamentare– Io sono andato contro chi, a Messina, ha imposto a tutti gli alleati il nome che aveva scelto. Mi spiace che Fratelli d’Italia e Forza Italia se lo siano fatti imporre. E non lo dico perché Croce è stato assessore di Crocetta, ma perché non vive Messina. Vive a Roma, lavora a Palermo, non era il candidato adatto. L’ho detto anche a lui”.
La scelta di sostenere Basile è stata vista in un’ottica di laboratorio politico, come accordo tecnico e alternativa al centrodestra messinese, e se Cateno De Luca da Piazza Duomo ha lanciato la sfida per le Regionali: “L’era Musumeci è finita”, è chiaro che le decisioni di Salvini dovranno essere ponderate. Ieri Miccichè, ha lanciato l’assist a Cateno De Luca: “Con lui si deve dialogare”, perché la vittoria a Messina è stata una vittoria contro l’intero sistema dei partiti. Ma il centrodestra, già alle prese con fibrillazioni interne non potrà fare a meno di guardare cosa sta succedendo in riva allo Stretto.
“Ripeto Basile è secondo me il candidato migliore- continua Germanà- Sapeva tutto e soprattutto garantisce la continuità. In questo Cateno è stato un vero stratega, ha scelto l’esatto opposto di lui, una figura che è quella che serve oggi alla città. Non dimentico che in passato c’erano le file dei cassonetti stracolmi di spazzatura e oggi la raccolta differenziata funziona e sto citando solo uno degli esempi. Cateno era il sindaco adatto negli anni scorsi, ora serve una persona come Federico”.
L’apporto della lista Prima l’Italia, con il 5,40% è stato importante non soltanto perché porterà in Consiglio comunale gli eletti, ma anche per la vittoria al primo turno.
“I numeri contano ma la cosa più importante è che ha funzionato la squadra, noi siamo parte di una squadra. E aggiungo che abbiamo superato Forza Italia che la soglia la stanno raggiungendo per il rotto della cuffia e nel paragone con Fratelli d’Italia non sfiguriamo, perché quella lista è doppia, nata da candidati di Fratelli d’Italia e Diventerà Bellissima”.
La decisione di Germanà, che ha comportato polemiche nel partito e l’addio di alcuni esponenti come il segretario cittadino Nino Beninati, nonché la decisione di Antonio Catalfamo di inserire un candidato a supporto di Maurizio Croce (Roberto Cerreti che nel 2018 era con De Luca), alla luce delle urne è risultata vincente. E questo conterà sull’organizzazione della Lega a Messina (e anche in Sicilia). “Se il partito ha queste potenzialità si deve strutturarlo bene”.
Quanto a cosa farà la Lega alle regionali, se con o contro Cateno è presto per dirlo e Germanà non si sbilancia ma chiarisce: “Bisogna tenere conto di quanto Sicilia Vera sta facendo e Cateno De Luca è un leader regionale, non si può liquidare il fatto come una questione locale”.