“Noi non ci occupiamo di rivendicazioni di categoria, ma del bene comune. Noi architetti iniziamo da un’emozione quando guardiamo un’area, uno spazio. Iniziamo immaginando da ciò che può fare bella la città, perché se uno spazio pubblico è bello anche i cittadini imparano a rispettarlo”. Non nasconde l’emozione il presidente Pino Falzea, in occasione della cerimonia dei 100 anni di nascita dell’Ordine degli architetti.
E’ stata scelta la splendida location del Monte di Pietà per celebrare un centenario, che tra l’altro corrisponde anche, con qualche giorno di differenza con il 50esimo anniversario della Fondazione dell’Ordine degli architetti di Messina. Falzea ha citato l’esempio di quanto accaduto a Favara, dove grazie all’operato illuminato di un piccolo gruppo di architetti il territorio è rinato: “sono state piantate quelle che io chiamo cellule staminali, iniziando proprio dai cortili delle vecchie case. Adesso se si va in quel comune sono gli stessi anziani che ti portano a visitare quei cortili, quei palazzi, quegli spazi rinati. A Messina c’è tanto in movimento e noi possiamo dare il nostro contributo. Le città non devono più crescere, non si deve più consumare nuovo suolo ed è in questo contesto che il nostro ruolo è determinante”.
Quella di ieri al Monte di Pietà, location concessa dalla Nobile Arciconfraternita degli Azzurri, è stata una vera e propria festa, con la premiazione dei 16 architetti fondatori dell’Ordine a Messina (sono stati mostrati anche i primi verbali del 1974) e la dedica di targhe commemorative a quei professionisti che hanno gettato le basi per la nascita dell’istituzione. Una sala è stata dedicata all’evento “Open!studiaperti” che ha visto protagonisti studi di architettura di tutta Italia e i progetti di giovani professionisti under 40 che sono stati esposti. Ed è proprio ai giovani professionisti che l’Ordine guarda, “stiamo puntando al rinnovamento e non deve essere solo una parola” ha detto Falzea presentando l’attuale squadra del Consiglio dell’Ordine che già conta elementi più giovani ai quali verrà affidato il passaggio di testimone alle prossime elezioni.
“Il nostro è un omaggio a quegli architetti che per primi ci hanno creduto e a quei giovani che rappresentano l’orizzonte della nostra professione”.
Il dibattito si è soffermato sulle nuove sfide della professione, sulle modifiche normative che non sempre sono adeguate al mondo che cambia, sulla formazione e sul rapporto con l’amministrazione comunale, peraltro rappresentata dal vicesindaco Salvatore Mondello (che è anche architetto). Sono intervenuti Marcello Sestito (docente all’Università di Reggio Calabria) e il vicesindaco Mondello che ha sottolineato come la definizione del caso Eu Pilot e il Pums sono il risultato di un rapporto di collaborazione con gli ordini professionali. Premiati i 16 architetti fondatori e ricordati, attraverso targhe commemorative quanti hanno scritto le pagine di storia dell’Ordine e dell’architettura a Messina sin dalla costituzione dell’Istituzione. La serata si è conclusa con momenti di musica e selfie, in una cornice, il Monte di Pietà che è senza dubbio uno dei luoghi più belli di Messina.