La crisi idrica è diventata pesante anche a Messina e mentre il Pd ha istituito un osservatorio permanente (QUI) in campo scendono i consumatori attraverso l’Adoc.
Il presidente provinciale dell’associazione, Claudio Cardile, lancia un’operazione verità anche in seguito alle innumerevoli segnalazioni e proteste dei messinesi penalizzati dai disagi.
L’Adoc evidenzia come nonostante i gravissimi disagi il sito dell’Amam sia rimasto fermo al 16 luglio e per paradossalmente con un comunicato che non riguarda neanche l’emergenza idrica. “E’ pazzesco che si voglia gestire una emergenza così grave senza fare comunicazioni ufficiali agli utenti, che tra l’altro (oltre il danno la beffa), si vedono recapitate con regolarità le bollette invece che l’acqua”.
I consumatori chiedono che sia reso pubblico l’orario di distribuzione ma soprattutto l’orario di erogazione effettiva dell’acqua nei vari rioni della città e la relativa pressione. Questo è fondamentale anche al fine di chiarire per quale motivo nei piani alti di alcuni rioni non arrivi mai o quasi mai acqua da giorni a fronte di presunte fasce orarie di erogazione.
L’Amam ha infatti diffuso tabelle di fasce di distribuzione che non corrispondono alla realtà. L’Adoc chiede inoltre di pubblicare quotidianamente sul sito internet aziendale quante autobotti vengono utilizzate giornalmente e in quali zone della città, ed i beneficiari (aziende, condomini, utenti privati, enti pubblici), chiaramente nel rispetto della privacy.
“Questo al fine di fugare ogni dubbio rispetto ad una discrezionalità nell’assegnazione dei rifornimenti, in quanto ci viene segnalato che, nonostante le richieste, spesso le autobotti non giungono a destinazione- si legge nella nota Adoc– La crisi idrica è una forza di causa maggiore, ma è pur vero che andava fatta una programmazione in tal senso, anche perché le crisi del passato non avevano mai raggiunto una tale portata e il sospetto sorge spontaneo se si pensa al famoso bypass che cede 18 litri di acqua al secondo al Comune di Taormina. Non siamo in grado di dire se il bypass di Taormina sia una delle cause della crisi, ma certamente siamo in grado di poter affermare senza paura di smentita che 18 litri al secondo, in questo momento, ci servirebbero come il pane”.
L’associazione di consumatori chiede infine se, superata la fase critica idrica, venga attivato un tavolo di concertazione con le associazioni dei consumatori su eventuali sgravi da applicare agli utenti, che al momento riscontrano esclusivamente disservizi.