Gianfranco Micciché, Maurizio Toti e Stefania Prestigiacomo. Sono loro i protagonisti di una diatriba tutta interna a Forza Italia che non fa dormire sonni tranquilli a Nello Musumeci. Il primo ha preso le difese della collega di partito siciliana, bacchettata dal Presidente della Regione Liguria per l’iniziativa che l’ha vista protagonista, con la spedizione in gommone verso la Sea Watch. Iniziativa che ha suscitato malumori anche fra molti parlamentari forzisti (si parla infatti di chat di fuoco fra i senatori e i deputati nazionali di Forza Italia di varie regioni, che avrebbero preso le distanze dalla collega di partito).
Ma sulla presa di distanza di Toti, il presidente dell’Ars ne ha fatto una questione di valori del partito: “Giovanni Toti si ricorda a giorni alterni di avere in tasca la tessera di Forza Italia – ha scritto su Facebook Micciché – Il giorno prima annuncia un nuovo partito, una seconda gamba a sostegno della Lega, e il giorno dopo condanna il gesto umanitario della collega Stefania Prestigiacomo“. Poi l’attacco a testa bassa: “Forse Toti immagina di poter entrare nelle grazie di Matteo Salvini imitandone i toni persecutori nei confronti di 47 poveracci in fuga dall’inferno libico, ma sono certo che né Forza Italia, né Silvio Berlusconi lo seguirebbero in questa folle deriva razzista e xenofoba“.
Ecco, quindi, che Micciché prende le difese dell’ex ministro Prestigiacomo: “Non so con quale coraggio, se non per la sadica vigliaccheria di chi gode nel veder soffrire gli esseri umani – scrive il Presidente dell’Ars –, si possa condannare Stefania Prestigiacomo. Ha forse compiuto un “reato di umanità” o si tratta, piuttosto, di lesa maestà nei confronti del bullo Salvini? Spiegatemi“, è la conclusione di Micciché.
Una polemica a distanza che deve avere creato qualche imbarazzo a Nello Musumeci. Giusto pochi giorni fa, infatti, il Presidente della Regione aveva annunciato l’avvio di un progetto politico comune con Toti subito dopo le Europee. E proprio in piena sessione di bilancio, con una maggioranza più che traballante all’Ars, arriva la stoccata di Micciché a Toti.
Un segnale che il Presidente dell’Ars ha voluto lanciare al governatore? Un ‘moderato‘ richiamo all’ordine di fronte alle sirene sovraniste? Di certo c’è da giurare che Musumeci, ansioso di chiudere la sessione di bilancio prima della proroga dell’esercizio provvisorio, non deve avere dormito sonni tranquilli leggendo il post di Micciché.
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