“Qualora la prefetta di Palermo si dovesse adeguare alla direttiva del ministro dell’Interno adirò al Tribunale amministrativo sulle cosiddette zone rosse. Questo è un segno dell’involuzione politica di questo ministro, si parla di caccia ai balordi, mi chiedo qual è l’espressione giuridica“. Così il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, durante la conferenza stampa del 18 aprile a Palazzo delle Aquile. L’argomento, le posizioni del Viminale su migranti e “zone rosse”. Si tratta di una direttiva che assegnerebbe ai prefetti dei poteri straordinari per garantire la sicurezza nelle città.
“Siamo in presenza di un disegno eversivo del ministro dell’Interno. Presenterò un esposto alla Corte di giustizia dell’Aja per violazione dei diritti umani; l’avevo presentato un anno e mezzo fa, lo rifarò arricchendolo di nuovi elementi”. Orlando, era insieme alla portavoce e ai legali di Mare Jonio che hanno raccolto in un audio-video le comunicazioni intercorse tra la Guardia Costiera italiana e quella libica il 18 marzo scorso.
“Continuerò a denunciare sistematicamente il comportamento eversivo del ministro dell’Interno che continua con questo suo comportamento di stravolgimento delle sue competenze ignorando da una parte le competenze dei militari dall’altra le competenze dei sindaci”.
“Quello che abbiamo visto è la conferma non di un genocidio ma di un genocidio volontario determinato dal comportamento del ministro dell’Interno. Abbiamo assistito allo stato confusionale di chi dovrebbe coordinare i soccorsi a mare”, ha aggiunto Orlando, dopo aver mostrato il video che attesta le comunicazioni intercorse tra la guardia costiera italiana e quella libica prima del soccorso a mare dei 55 migranti del 18 marzo scorso da parte di Mare Ionio.
“Dopo avere esautorato i militari”, il riferimento è alla Guardia costiera italiana, “il ministro ha pensato di esautorare i sindaci. Io farò la mia parte istituzionale, continuerò a rilasciare le residenze anagrafe. Di fronte a questi comportamenti, che se non sono criminali sono criminogeni, non mi resta che fare una denuncia politica”.
Poi, parlando della gestione dell’immigrazione e della recente direttiva ai prefetti sui balordi nei centri storici, il sindaco di Palermo accusa il governo Conte di fare “un gioco delle parti intollerabile”. “Considero il premier Conte e il vice Di Maio complici e responsabili delle posizioni politiche di Salvini. Siamo in presenza di un governo che utilizza l’odiosa immunità parlamentare per difendere il ministro dell’Interno dal reato di sequestro. Il nostro Paese è a rischio di tenuta democratica”.