Tre migranti, due originari della Guinea e un minore del Camerun, sono scomparsi in mare dopo essersi gettati tra le onde nel disperato tentativo di farsi notare da un’imbarcazione distante. A raccontarlo alla Guardia Costiera e al personale dell’hotspot di Lampedusa sono stati i 50 migranti salvati ieri nel Canale di Sicilia da una motovedetta.
Il gruppo aveva avvistato un’imbarcazione, probabilmente un peschereccio, e l’aveva seguita per ore. Quando il carburante del loro barchino si è esaurito, in tre si sono lanciati in mare per cercare aiuto, sperando di far soccorrere l’intero gruppo. Da allora risultano dispersi.
Due bambini, sbarcati sul molo Favarolo di Lampedusa, hanno avuto bisogno delle cure mediche presso il poliambulatorio dell’isola. Una bambina, fortemente disidratata, era a bordo del barchino di sei metri partito da El Amra (Tunisia) con 49 persone. Si tratta dello stesso natante da cui si sono tuffati i tre migranti dispersi.
I superstiti, soccorsi dalla Capitaneria, sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola.
Nella struttura sanitaria di contrada Grecale è presente anche un secondo minore, arrivato dopo che una motovedetta della Guardia di Finanza ha soccorso nella notte un barcone con 55 migranti a bordo, tra cui eritrei, etiopi, bengalesi, egiziani, pakistani, sudanesi e somali. I naufraghi hanno riferito di essere salpati da Zuara, in Libia, dopo aver pagato tra i 4 e i 7 mila dollari per affrontare il viaggio.