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In questo nuovo articolo continuiamo il percorso di approfondimento che riguarda la Bpco, bronco pneumopatia cronica ostruttiva, nota alla popolazione come bronchite cronica o enfisema. È la malattia respiratoria più comune nei Paesi industrializzati ed è solitamente correlata al consumo di sigarette con un’incidenza molto elevata nella popolazione, classificandosi al quarto posto come causa di morte.
“Si tratta di una malattia complessa in cui ci sono una serie di componenti che agiscono insieme: una è quella della bronchite, quindi, della presenza di un catarro cronico e l’altro è quello dell’enfisema ossia la distruzione del tessuto che costituisce l’architettura dei polmoni. I polmoni sono costituiti da una miriade di alveoli che vengono rovinati dalla malattia enfisematosa per cui pian piano si formano delle grosse cavità e così i polmoni tendono a dilatarsi all’interno della gabbia toracica“, spiega il dottore Giuseppe Failla, responsabile dell’UOS dipartimentale di Endoscopia bronchiale dell’ARNAS Civico di Palermo.
“Quest’ultima condizione – aggiunge Failla – che tecnicamente si chiama iperinflazione. può essere contrastata efficacemente con trattamenti in cui si cerca di riportare i polmoni ad un volume più piccolo, in modo da superare l’affanno e dunque la difficoltà a respirare“.
“Questi trattamenti innovativi oggi sono arrivati ad una dimostrazione di efficacia per cui sono usciti dalla fase sperimentale e sono entrati nell’utilizzo clinico giornaliero, oggi possiamo dire che questi trattamenti possono essere applicati ai nostri pazienti in modo concreto e sicuro“, conclude il dottore Failla.
“La tecnica consiste nel posizionamento di valvole endobronchiali che consentono di avere una riduzione volumetrica del polmone – spiega la dottoressa Laura Serafino Agrusa, specialista nella stessa Unità operativa – Diversi i pazienti che abbiamo trattato ed in particolare uno di 64 anni anni, ex forte fumatore, affetto da Bpco associata ad enfisema polmonare in trattamento con farmaci inalatori: il paziente accusava un affanno severo motivo per il quale è stato mandato in reparto da noi per valutare se poteva beneficiare di questo tipo di trattamento. Dopo un’attenta valutazione, abbiamo potuto posizionare 3 valvole – il numero è variabile in base all’anatomia endobronchiale – dalla radiografia del torace eseguita dopo 24 ore sono dimostrati i segni della riduzione volumetrica confermati da una successiva Tac eseguita a un mese di distanza. Il paziente oggi sta molto meglio e riesce a percorrere 380 metri al test del cammino mentre nella fase precedente ne percorreva solamente 200 e complessivamente la sua qualità di vita è migliorata“, conclude la dottoressa Agrusa.
“Sono trattamenti che si sono dimostrati ampiamente efficaci nel ridurre i sintomi cardine da cui sono affetti i nostri pazienti con enfisema polmonare e quindi la dispnea, l’affanno e la ridotta tolleranza all’esercizio fisico” – afferma la dottoressa Alba La Sala, specialista nella stessa Unità operativa.
“Trattamenti dotati di un elevato profilo di sicurezza essendo mininvasivi, non richiedono interventi chirurgici – prosegue la dottoressa La Sala – sono delle procedure endoscopiche che necessitano di un ricovero di pochi giorni e si caratterizzano in particolare per la reversibilità, ossia queste valvole posizionate nei bronchi, qualora non si dovesse raggiungere il risultato auspicato, possono essere facilmente rimosse riportando il paziente alla condizione di partenza.”
Per i pazienti che ne abbiano i requisiti, questo trattamento può essere erogato attraverso il Servizio Sanitario nazionale. Per informazioni, dalle 8 alle 14 è possibile contattare il numero: 0916663474, o mandare un’email a endoscopia.bronchiale@arnascivico.it.