E’ morto lo storico e critico dell’arte Philippe Daverio.
A dare la notizia la regista Andrée Ruth Shammah, direttrice del Teatro Parenti di Milano.
LA SUA STORIA
Lo studioso, nato il 17 ottobre 1949 a Mulhouse, in Alsazia, è stato anche assessore del Comune di Milano dal 1993 al 1997 nella giunta Formentini, con le deleghe alla Cultura, al Tempo Libero, all’Educazione e Relazioni Internazionali.
Si è inoltre occupato della ricostruzione del Padiglione d’Arte Contemporanea distrutto a seguito dell’esplosione della bomba avvenuta il 27 luglio 1993. Il suo lavoro si è esteso dalla ricerca degli sponsor al coordinamento degli interventi sia tecnici che amministrativi.
IL SUO RAPPORTO CONTROVERSO CON LA SICILIA
Il rapporto di Daverio con la Sicilia è stato molto controverso.
Il critico d’arte aveva infatti espresso giudizi molto forti sui siciliani durante la premiazione del Borgo dei Borghi (Daverio era Presidente della Giuria che aveva scelto Bobbio al posto di Palazzo Acreide, cosa che aveva generato diverse polemiche).
“Quella dei siciliani contro di me è una intimidazione, tipica della loro cultura, a me la Sicilia non piace, lo posso dire? La Trinacria poggia con un piede e a terra, sono terroni che rosicano“, aveva affermato Daverio.
IL COMMENTO DELL’ASSESSORE SAMONÀ
L’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana Alberto Samonà ha commentato la notizia della morte di Daverio.
“Un rapporto agrodolce, dai toni talvolta accesi, mai tiepidi. Quello di Philippe Daverio con la Sicilia è stato un amore appassionato, viscerale che a volte ha assunto i toni aspri di chi si sente impotente dinnanzi alla difficoltà di riuscire a cambiare le cose”.
“Philippe conosceva bene la Sicilia, anche nella sua anima sacra. Proprio questo profondo amore non gli rendeva accettabile la rassegnazione di molti Siciliani, il non riuscire a cambiare le cose. Alcune sue affermazioni, da Siciliano, non le ho condivise, ma di certo mancherà la sua passione, il suo curioso ed estroso modo di parlare d’arte, di descrivere il genio umano. Al critico d’arte, all’uomo e alla sua famiglia un pensiero grato”.