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Il problema

Mussomeli, storia e retroscena di un ospedale che non vuole essere sacrificato

martedì 14 Maggio 2024

La carenza di risorse umane, qualificate e motivate, nei presidi ospedalieri dell’Isola sta mettendo a dura prova la possibilità di garantire in maniera costante l’assistenza sanitaria. La crisi, pertanto, nei vari reparti è inevitabile.

Il caso è stato reso noto dal deputato all’Ars di Fratelli d’Italia Giuseppe Catania, sindaco di Mussomeli, attraverso la pubblicazione di un video sul suo profilo Facebook. Nello specifico, l’offerta sanitaria del presidio ospedaliero M.I. Longo di Mussomeli e del Distretto sanitario nisseno non è all’altezza delle esigenze e dei fabbisogni dei cittadini, in quanto i servizi riconosciuti dalla Regione Siciliana, con l’approvazione della Rete ospedaliera nel 2019, non sono stati complessivamente attivati per ciò che riguarda la messa in funzione dei reparti di lungodegenza, chirurgia e medicina, ortopedia, pediatria e riabilitazione. A questi si aggiungono una serie di servizi come l’oculistica, la dialisi e la gastroenterologia.

Un anno e mezzo fa il primo cittadino di Mussomeli aveva contribuito a fornire una soluzione tampone al problema della mancanza di personale medico, avviando una procedura innovativa proposta all’Asp di Caltanissetta -un modello poi fatto propria dalla stessa Regione e replicato in altre Aziende sanitarie provinciali e strutture convenzionate – che ha consentito il reclutamento di medici argentini. Una strategia che per un periodo di tempo si è rivelata vincente. E non solo per integrare i vuoti di organico all’interno dei presidi sanitari dove reparti strategici – quali emergenza e urgenza- hanno bisogno di figure specifiche, ma anche per evitare il collasso di interi reparti ospedalieri, vitali soprattutto nelle aree interne e più marginali della Sicilia. Infatti, oggi si contano 120 medici stranieri dislocati nei vari reparti. A seguito di quel percorso l’Asp aveva assunto nove medici e inseriti nell’organico del presidio di Mussomeli, consentendo di riattivare i reparti e potenziare ortopedia, considerata adesso un’eccellenza siciliana.

Dopo il gran lavoro di condivisione e attuazione del programma di potenziamento svolto con la precedente governance dell’Asp di Caltanissetta, negli ultimi due mesi, spiega Catania, si sta assistendo ad una progressiva involuzione di questa azione che ha già avuto come conseguenza le dimissioni di due medici argentini.

“Medici di altissima professionalità ed umanità, reclutati con estrema difficoltà, grazie ad un grande lavoro di partnership con istituzioni internazionali, assistiamo al depotenziamento dei servizi dell’offerta sanitaria faticosamente ripristinata a causa di discutibili provvedimenti di carattere organizzativo”.

L’area in questione, classificata come “Presidio sanitario di Zona disagiata”, serve un bacino d utenza di circa 75.000 abitanti distribuiti in 17 comuni che ricadono nelle Province di Caltanissetta, Agrigento e Palermo e che presenta una condizione di viabilità complessa, soprattutto nel periodo invernale. Nello specifico i comuni interessati sono: Mussomeli, Acquaviva Platani, Bompensiere, Campofranco, Marianopoli, Milena, Montedoro, Sutera, Vallelunga Pratameno, Villalba, Cammarata, Casteltermini, San Giovanni Gemini, Alia, Castronovo, Lercara, Valledolmo.

“E’ classificata come disagiata e ciò comporta una serie di difficoltà nell’accesso ai servizi sanitari. Questa situazione non può più continuare. Chiediamo quindi alla nuova governance dell’Asp di Caltanissetta di riprendere il percorso di rilancio, inspiegabilmente interrotto e di procedere al potenziamento dell’offerta sanitaria del Presidio ospedaliero M.I. Longo di Mussomeli e del Distretto sanitario a beneficio dei nostri territori, fornendo tempi certi per i reparti attualmente non attivi o non pienamente operativi. Vogliamo che anche in questo territorio vengano garantiti standard elevati nella cura dei pazienti e che vengano rispettati i diritti fondamentali alla salute. Facciamo appello all’assessorato regionale alla Salute e all’Asp affinché prendano seriamente in considerazione la nostra richiesta. Non chiediamo privilegi ma solo equità nel trattamento rispetto ad altre aree”.

Al fine di preservare la continuità dei servizi sanitari, Catania ha lanciato una petizione on line per il potenziamento dell’offerta. “Chiedo con forza che venga rispettato quanto previsto dall’approvazione della Rete ospedaliera approvata nel 2019 dalla Regione stabilendo un certo assetto del nostro ospedale, che in questo momento non è rispettato. Chiedo, inoltre, che vengano definiti programmi e tempistiche”.

Per tutte le ragioni sopra indicate, il sindaco di Mussomeli ha inoltrato una richiesta all’Asp di Caltanissetta di procedere alla riattivazione immediata del reparto di lungodegenza, scongiurando l’eventualità dell’interruzione di un pubblico servizio, al fine di allinearsi alle linee dettate dal governo regionale che, prima con l’approvazione della Rete ospedaliera e poi con l’approvazione della nuova programmazione comunitaria 2021-2027, sta mettendo a punto delle strategie per migliorare la qualità dei servizi sanitari nelle aree interne.

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