“Rispetto allo scorso anno, il fatturato del comparto turistico cittadino è sostanzialmente (un po’) risalito, soprattutto per merito della presenza di italiani e, in particolare, grazie ai nostri corregionali. Nonostante la scarsità di stranieri proseguita sino al mese agosto di quest’anno, settembre e ottobre hanno riservato alla nostra città un inaspettato numero di ospiti provenienti in buona parte dall’Europa, con sparuti soggiorni di statunitensi”. È tempo di bilanci per Giuseppe Rosano, presidente di Noi albergatori Siracusa e vicepresidente nazionale di Assohotel, che commenta: “Un piccolo aumento, non certo numeri esaltanti. L’invidiabile Pil turistico apportato all’economia siracusana nel 2019, che sfiorò il 14%, oggi sembra una chimera da riagguantare ma la situazione è almeno migliorata rispetto a un anno fa“.
Ma è l’immediato futuro a preoccupare: “Da qualche giorno – continua Rosano – la stagione turistica siracusana si sta avviando al letargo con il periodo invernale che continuerà a riservare alla nostra città flussi turistici di scarsa entità. E in attesa di festeggiare la ripresa, quella definitiva, ci ritroviamo (quasi) rassegnati all’annuncio della quarta ondata di Coronavirus: sarà l’ultima? Chi potrà mai dirlo. Un dato è sicuro. L’impietosa pandemia barricherà ancora una volta all’interno delle proprie città quei già pochi intenzionati a godersi una breve vacanza nel periodo di bassa stagione. In molti Paesi europei, con particolare riferimento a quelli che sono i nostri mercati di riferimento, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, l’incidenza dei contagi sta assumendo numeri preoccupanti. Con codeste prospettive, diviene quasi normale porsi l’interrogativo: cosa ci riserverà il prossimo anno? Quando e come ripartirà la stagione turistica?”
Interrogativi che Noi albergatori, parimenti, pone ai vari suoi partner, “tour operator e grossisti di viaggi italiani e internazionali, con i quali – ancora Rosano – siamo in stretto contatto, ma continuano a ripetere che anche per il 2022 non potranno garantire allotment di camere per gruppi e neppure prenotazioni per turisti individuali, sicché – al momento – non ci resta che affidarci al vecchio detto siciliano: “comu veni… veni e poi si cunta”.
Il presidente di Noi albergatori Siracusa si chiede: “Con queste previsioni possiamo rassegnarci? Certo che no. Nelle aziende turistiche, nonostante messe in ginocchio dalla pandemia, serpeggia finanche ottimismo. D’altronde cos’altro possiamo mettere in campo? Abbiamo da pagare l’Imu e altre innumerevoli tasse, che a nessuno è venuto in mente di ridurre. Dobbiamo pensare ai nostri collaboratori ai quali ci corre l’obbligo di mantenere il posto di lavoro. Altrimenti i pochi professionisti del settore seguiranno la strada di tanti loro colleghi. Molti e tanti validi specialisti delle varie discipline dell’hotellerie e della ristorazione, all’inizio di quest’anno, sono partiti per altri lidi, nei luoghi dove è stato loro garantito la continuità di lavoro, che noi non abbiamo potuto tutelare. Dopo anni di intensiva formazione la nostra città ha dissipato risorse umane di eccellente padronanza operativa. Adesso bisogna impegnarsi a individuare volenterosi giovani diplomati per orientarli a intraprendere la carriera nei vari settori turistici“.
Rosano conclude: “Ci aspetta un duro lavoro da avviare, più facile da realizzare se saremo accompagnati dalla fine (ma stavolta dovrà essere definitiva) della pandemia. Un obiettivo che potrà concretizzarsi con l’intensificarsi della campagna vaccinale che ci farà uscire dall’attuale stanchevole andazzo. Allora, e solo allora, potremo rimuovere le catene che ci hanno imprigionato e dire che è giunto (finalmente) il momento di muoverci in libertà, di riprendere a viaggiare, di fare vacanza“.