L’Associazione Noleggiatori Autobus Turistici (Anat) sul “piede di guerra” per i mancati aiuti da parte dello Stato a fronte dell’emergenza Coronavirus che ha praticamente paralizzato l’attività dell’intero comparto.
Una nota è stata inviata al presidente della Regione, Nello Musumeci, e all’Assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Trasporti, Marco Falcone, nonché alla Prefettura di Catania e alla Questura di Catania per preannunciare una manifestazione di protesta dei bus turistici, con gli addetti ai lavori che scenderanno in piazza a Catania il giorno 7 novembre.
“Con la presente – rende noto Anat – si comunica che, persistendo lo stato di agitazione proclamato in data 03/09/2020, non avendo avuto risposte soddisfacenti da parte del Governo nazionale, il 7 novembre scenderemo in piazza a manifestare tutto il nostro disagio e disappunto nei confronti di un Governo Nazionale totalmente sordo. La manifestazione si svolgerà in forma statica presso il piazzale antistante Le Ciminiere di Catania dalle ore 09.30 alle ore 14.00. Siamo una categoria resa invisibile da questo Governo, il nostro Codice Ateco è stato dimenticato e pertanto non inserito nell’ultimo decreto emanato dal Governo Conte, la cassa integrazione per i nostri dipendenti è entrata in letargo. Siamo al capolinea, siamo stanchi delle numerose richieste fatte e tutte puntualmente disattese o meglio accettate dandoci le briciole”.
“Noi investiamo centinaia di migliaia di euro per portare avanti le nostre aziende ed oggi le vediamo svalutate e deprezzate senza aver prodotto utili. Il 7 novembre manifesteremo il nostro disagio e tutto il nostro malessere chiedendo al Governo Regionale di farsi carico delle nostre legittime richieste al fine di ottenere dallo Stato contributi dedicati al nostro settore da poter elargire con semplicità e senza burocrazia, che ci permettano di sopravvivere fino a quando non ci sarà una ripresa del comparto che prevediamo possa avvenire non prima di Marzo 2022. Le nostre aziende hanno avuto un calo di fatturato di quasi il 90% siamo fermi da Ottobre 2019 e non sappiamo più come fare per andare avanti. Il rischio di fallimento è ormai prossimo e se, chi di competenza, vorrà evitare questa catastrofe chiediamo di adoperarsi in tutte le sedi per farci ottenere ciò che ci sembra lecito chiedere”.
“Adesso basta, non siamo invisibili come lo Stato ci ha considerato sino ad oggi. La nostra professionalità e la nostra dignità non possono più essere calpestate così, lotteremo con tutte le nostre forze per difendere i nostri diritti di lavoratori e di cittadini. Il nostro dramma è arrivato in Parlamento con una interrogazione parlamentare presentata dalla sen. Urania Papatheu ma ancora attendiamo risposte dal governo Conte”, evidenzia il responsabile regionale di Anat, Antonio Russo.
Anat sollecita in particolare quattro priorità: 1) inserimento del proprio codice Ateco nel decreto Ristori; 2) contributi a fondo perduto da inserire nella legge di stabilità; 3) creazione di un albo professionale per le aziende di bus turistici; 4) contributi regionali strutturati da parte della Regione Siciliana per il 2021/2022. “Le nostre aziende e il nostro comparto non possono scomparire così – avverte Anat –, lotteremo per vedere riconosciuti i nostri diritti di imprenditori e di uomini”.