L’Imperatore Carlo V, dopo la vittoriosa spedizione di Tunisi del 1535 decise di fermarsi nel Regno di Sicilia, sostando a Palermo. Nel 1630, per ricordare quell’evento, l’artista Scipione Li Volsi, realizzò una grande scultura in bronzo, dove l’imperatore fu rappresentato cinto di alloro, con l’armatura e la spada nel fodero, ad indicare di essere sempre pronto ad usarla. La mano sinistra appoggiata su di un bastone, mentre la destra protesa in avanti e aperta che giura fedeltà alla Costituzione e ai privilegi da lui concessi al Regno di Sicilia.
La statua, inizialmente non ebbe subito fortuna, perché destinata nella piazza Vigliena, rimase in attesa fino al 1632, quando venne collocata nella vicina Piazza Bologna. Durante il secondo conflitto mondiale, fu spostata nuovamente in fondo alla piazza, per dare la possibilità ai gerarchi, che uscivano dalla sede di Palazzo Belmonte Riso, di parlare alla folla con una migliore visuale. Dopo la guerra, finalmente, esce dall’ombra per ritornare definitivamente nella posizione.
Ma ritorniamo ai giorni nostri. In questa ultima settimana, abbiamo assistito alle rocambolesche avventure, di un albero di Natale collocato dal Comune di Palermo a Piazza Ruggero Settimo, davanti il monumentale Teatro Politeama, già ampiamente trattato sui Social, tra proteste e ironica goliardia mediatica. Per non farci mancare nulla, l’Azienda Municipalizzata dell’AMAP, posiziona un grande albero di Natale, proprio davanti il nostro Carlo V, nascondendolo completamente alla vista dei passanti.
Mettere un albero di Natale sul suolo pubblico, è un procedimento che prevede tempi tecnici adeguati, sia che si tratti del Comune di Palermo, sia di una qualsiasi municipalizzata o privati. Bisogna fare una determina che impegni delle somme per l’acquisto dell’albero, le luci e gli addobbi. Predisporre inoltre, il servizio esterno di uomini e mezzi, come ad esempio, recarsi fuori dal comune, per ritirare l’albero, donato dal Corpo Forestale della Regione siciliana. Infine, non per ultimo, ottenere il Nulla Osta della Soprintendenza dei Beni Culturali, che esprime un parere ed eventualmente dispone delle deroghe al fine di tutelare il monumento, la sua sicurezza e garantire la piena visibilità dello stesso, al pubblico passante.
Sulla postura di Carlo V, il popolo palermitano non ha mai dispensato battute ironiche, in particolare, sulla mano aperta, che indica ad esempio: a Palermo per vivere bene bisogna avere un sacco di denari alto così; a Palermo il foraggio è alto così, oppure, tristemente attuale, a Palermo l’immondizia è alta così. Guardandolo oggi, soffocato da questo albero di Natale, un vecchio detto palermitano, si adatterebbe perfettamente per l’occasione: allargati dal battello che la vernice è fresca! Non a caso, tra i vincoli sulla piazza monumentale, esiste anche quello di posizionare cose o strutture, autorizzate dalla Soprintendenza, ad una distanza di almeno tre metri dal basamento della statua.
Dagli uffici della Soprintendenza, non risulta che il Comune di Palermo, per Piazza Ruggero Settimo, e l’AMAP, per Piazza Bologna abbiano chiesto il dovuto Nulla Osta.
La prevenzione e la tutela del nostro patrimonio culturale, passa dal rispetto delle regole.