Sono di nuovo in crescita i contagi da Covid in Italia. Nonostante la situazione sia in miglioramento, la circolazione virale è ancora alta e non bisogna abbassare la guardia. A lanciare l’allarme è il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, commentando i dati della pandemia in Italia e la lieve inversione di tendenza registrata in questi giorni.
In alcune zone del paese si sta diffondendo Omicron 2, sottovariante molto contagiosa come la «sorella» Omicron. E da alcuni studi emergono nuovi sintomi a lungo termine legati all’infezione.
Casi in crescita anche in Cina, da dove è partito tutto.
Contagi in aumento in Italia e all’estero
Non si è ancora arrivati alla fase finale di questa lunga e interminabile crisi pandemica. Negli ultimi giorni infatti in Italia e in alcune parti del mondo è stato rilevato un nuovo aumento di casi da Covid-19. In Cina, da dove è partito tutto, un nuovo boom: nelle ultime ore sono state registrate 213 nuove infezioni di Covid-19 a trasmissione locale. Non solo. Sono stati segnalati 113 nuovi contagi importanti e 442 asintomatici, 130 dei quali provenienti dall’estero.
La strategia Zero Covid attuata in occasione delle Olimpiadi di Pechino non è bastata a evitare la recrudescenza dei contagi. Le infezioni non erano così tante dallo scoppio dell’epidemia a Wuhan nel 2020. Anche in Nuova Zelanda, boom di casi con 18 mila nuove infezioni.
In Italia, sono cinque le regioni dove i casi hanno ripreso a crescere: Abruzzo, Molise, Calabria, Puglia e Sicilia. «La pandemia non è finita – spiega Cartabellotta – e in Italia la circolazione virale è ancora molto alta. Con i dati della pandemia in netto miglioramento e la drammatica situazione in Ucraina che ha catalizzato l’attenzione pubblica, si rischia un grave calo di attenzione nei confronti del Covid, che è un problema tutt’altro che risolto».
E continua: «Il virus circola in maniera molto elevata in Italia: nell’ultima settimana in alcune regioni non solo si è arrestata la diminuzione del numero dei nuovi casi, ma in qualche regione si vede qualche lieve aumento. In questa fase infatti il dato nazionale è influenzato al ribasso dalle principali regioni del Nord come la Lombardia, dove la situazione è particolarmente favorevole. Questo ovviamente trascina verso il basso il dato nazionale mentre in diverse regioni del centro sud si sta già verificando un’inversione di tendenza».
Omicron 2
In Umbria nell’ultima settimana sono aumentati i casi legati a Omicron 2. La sottovariante di Omicron, con un’elevata contagiosità.
Resta la criticità dei 7 milioni di italiani che non hanno ricevuto ancora la dose booster.
Conseguenze post Covid
Il Covid-19, anche in forma lieve, può provocare dei cambiamenti strutturali riconoscibili del cervello. Soprattutto in aree legate all’olfatto e alla memoria. Lo rivela un lavoro pubblicato sulla rivista Nature e condotto da Gwenaëlle Douaud della University of Oxford.
Dai risultati dello studio è emerso che alla seconda risonanza i pazienti guariti da Covid presentano diverse alterazioni strutturali e anatomiche come la riduzione della corteccia cerebrale, specie in alcune aree dedicate a memoria e olfatto. Non solo. È stata registrata anche la riduzione del volume complessivo del cervello e danni evidenti alla corteccia olfattiva. «Quanto questo quadro osservato sia reversibile nel tempo resta da indagare» conclude Douaud.