Per la piazza rosanero il 2025 è iniziato esattamente così come il 2024 era terminato: tante incognite e poche certezze.
In casa Palermo tutto resta fermo. Il nuovo anno non parte certamente con i migliori auspici, dopo le tante delusioni rimediate e incassate nel corso degli ultimi mesi. Una situazione ancor più gravosa, considerando che, ad oggi, resta il mistero su chi condurrà il mercato. Soffierà pure un vento di “rivoluzione”, ma trascorse più di quarantotto ore dal suono del gong che ha dato il via ufficialmente alla campagna acquisti di gennaio non è stata avvertita neanche una leggera brezza invernale.
Esattamente come nel post Cittadella, Dionisi e De Sanctis attendono sulla graticola di scoprire le sorti del proprio destino. Via l’allenatore, il direttore sportivo, entrambi o persino nessuno dei due? La strada che la dirigenza intende percorrere non è ancora del tutto chiara. Delle interlocuzioni si sono già svolte, ma la sabbia nella clessidra scorre inesorabilmente e non attende di certo il club di viale del Fante e i suoi tempi di riflessione.
Il rischio? Dimezzare ulteriormente il tempo a disposizione, in attesa di mettere in piedi una strategia congrua agli obiettivi di fine stagione. Nel già complesso calderone sono compresi nodi e questioni irrisolte trascinate già dalla passata estate. Già, perché ancor prime delle entrate bisognerà gestire le uscite.
Chi in questa prima parte ha trovato meno spazio, come Buttaro, Peda o Appuah, sembra destinato alla partenza o al prestito, comunque lontano dal capoluogo siciliano. Più complesse le situazioni Saric, Brunori e Gomes. Il bosniaco, a fine agosto ad un passo dal Frosinone e rimasto controvoglia in Sicilia, potrebbe così trovare una nuova meta e risollevare una stagione già compromessa dalle tante assenze, che lo hanno tenuto fuori dal campo, e dagli infortuni. Il “caso Brunori”, noto ormai ai più, resta tale e la diciannovesima giornata contro il Bari è apparsa come un saluto alla vecchia casa che custodisce tanti ricordi, gioie e rammarichi, il Barbera. Ultimo, e non per importanza, il centrocampista francese. Le affermazioni del procuratore dell’ex Manchester City, espresse ormai parecchie settimane fa, sovraesponevano il classe 2000 a palcoscenici ben più importanti e nobili della cadetteria. Parole che probabilmente sono risuonate più forte del dovuto e da allora il terreno di gioco è apparso sempre più lontano per Gomes, che intanto ha perso il posto da titolare inamovibile. Singoli capitoli, che seppur segnati, potrebbero vedere un risvolto totalmente opposto con l’addio del mister o del ds.
Dopo la fallimentare campagna estiva, non tanto per lo spessore dei nomi, ma per le tempistiche e la capacità di assemblamento della rosa, verrà data a De Sanctis la possibilità di riscattarsi? La piazza ha già sentenziato, con gli striscioni apparsi nei giorni scorsi alle porte del Barbera. Dissenso rivolto al direttore sportivo, ma anche all’ad Gardini.