La prima della classe alza la voce e il Palermo si piega. Il Sassuolo vince ancora al Mapei Stadium e vola a +22 dai rosanero, scivolati via dalla zona playoff e stanziati all’undicesimo posto.
La squadra di Dionisi lotta con le unghia e con i denti, ma non può nulla contro la superiorità di una squadra dall’altissimo tasso tecnico e dall’entusiasmo irrefrenabile. Il club di viale del Fante si arrende così 2-1 nella trasferta emiliana valida per il diciottesimo turno di serie B. Se da un lato la prestazione e l’ottima prova di un finalmente sbocciato Le Douaron sono le note positive, dall’altro la terza sconfitta consecutiva, dopo quelle di Carrara e con il Catanzaro, getta inevitabilmente Dionisi in una situazione ben poco piacevole. Ora la panchina inizia veramente a scottare.
La coperta corta non aiuta la causa del Palermo, già messa a dura prova dalla caratura dell’avversario. Assente dell’ultimo minuto Gomes, out a causa della riacutizzazione di un fastidio muscolare accusato ieri in fase di rifinitura. Dionisi mischia ancora le carte e si affida all’undici titolare composto da: Desplanches, Baniya, Nikolaou, Ceccaroni, Lund, Segre, Ranocchia, Di Mariano, Di Francesco, Verre e Le Douaron. Il tecnico toscano sfrutta la fluidità della propria formazione, sfoggiando un 3-5-2 in fase di possesso e un 4-4-2 in fase di non possesso.
La copertura degli spazi della compagine rosanero spiazza i neroverdi, che faticano in avvio del match a leggere il gioco e a impostare il pressing. Nonostante l’inizio propositivo, sono però gli emiliani a passare in vantaggio dopo appena nove minuti, che giustiziano il club di viale del Fante al primo grave errore. Desplanches sbaglia la costruzione dal basso, azzardando la verticalizzazione su Ranocchia. Thorstvedt è bravo ad approfittare e allargare per Laurienté, che a porta sguarnita riscrive il tabellino: 1-0.
Lo shock iniziale destabilizza il Palermo, che pochi secondi più tardi rischia persino di incassare l’imprevedibile raddoppio. Laurienté scappa via sulla destra. L’estremo difensore rosa esce in ritardo sul filtrante diretto a Berardi, ma a salvare il risultato è l’impeccabile intervento di Lund. I siciliani ricompongono i pezzi e riordinano le idee.
Alla soglia del primo quarto d’ora sono Di Mariano e Di Francesco a impegnare la difesa del Sassuolo. La rovesciata del numero 17 non preoccupa più di tanto Moldovan, ma si trasforma in un chiaro segnale verso i padroni di casa, che intanto sprecano ancora una volta la rete del 2-0. Toljan crossa per Moro, capace di scavalcare Desplanches, ma non di inquadrare lo specchio della porta, spedendo il pallone al lato, di un soffio fuori.
Alla prima occasione utile gli uomini di Dionisi riaprono la sfida. Al ventiduesimo, Ranocchia, dalla bandierina, disegna una parabola perfetta per lo stacco di testa di Le Douaron che ristabilisce l’equilibrio: 1-1. Momento di riscatto per il francese, ad oggi oggetto misterioso del mercato estivo condotto dal ds De Sanctis, criticato e fischiatissimo nel turno precedente contro il Catanzaro. Per l’ex Brest primo gol dal suo approdo nel capoluogo siciliano. Pervaso dall’adrenalina, l’attaccante numero 21 ha tra i piedi anche l’occasione del sorpasso, ma il diagonale sulla sinistra alla ricerca del primo palo viene ben intercettato da Moldovan. Il jolly in attacco, in tal senso, dopo aver provato un po’ tutte le zone del campo, sembra aver trovato finalmente la sua posizione più congeniale da prima punta, o meglio da “falso nueve”, supportato negli inserimenti da un fantasista come Verre e dagli esterni.
Il primo tempo scorre via, sempre in maniera molto vivace, con il Palermo attento nello sfruttare i tanti spazi lasciati liberi dagli uomini di Grosso. Sulle ali dello stesso entusiasmo si aprono così i secondi quarantacinque minuti. A far subito tremare gli emiliani è il destro dal limite dell’area di Di Francesco, stampato sulla traversa.
Il club di viale del Fante soffre gli assedi in area dei neroverdi, trainati dalla classe tecnica di Berardi, “parato” da Ceccaroni, Laurienté. Le Douaron e Verre, sul fronte opposto si confermano i più insidiosi, ma i cross fuori misura, tallone d’Achille, della compagine siciliana inficiano dell’efficacia della manovra offensiva rosanero.
I neroverdi alzano i ritmi e prendono in mano le redini del match dopo i primi cambi, al cinquantottesimo. Per uscire dall’impasse Dionisi risponde dieci minuti più tardi con l’ingresso di Vasic per Verre. I palermitani incassano e respingono bene i colpi, ma si sgretolano al settantesimo sulla punizione del neo subentrato Pierini: 2-1. Oltre il prelibato gesto tecnico, da segnalare sono anche gli errori di Desplanches, reo di aver piazzato troppi uomini sulla linea, tanti da impedire al portiere di veder partire la sfera e restare così immobile sul posto.
Il tecnico toscano si gioca il tutto per tutto negli ultimi tredici minuti: dentro Insigne e Appuah, fuori Di Mariano e Di Francesco. All’ottantacinquesimo il mister affida le chiavi dell’attacco alle due punte Henry e Brunori, in campo al posto di Segre e Le Douaron. Anche Grosso cambia il volto della propria squadra, impostando la difesa a tre, nel tentativo di contenere le pressioni degli ospiti. Nei minuti finali Insigne al volo e Brunori falliscono l’ultima chance di acciuffare il pareggio. Al Mapei Stadium termina 2-1.