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Palermo, consiglio comunale approva regolamento sui beni comuni

giovedì 20 Aprile 2023
Roberto Lagalla

Il consiglio comunale di Palermo ha approvato il nuovo regolamento per la cura e la partecipazione dei privati per la rigenerazione dei beni comuni. Un modo per mettere in sinergia pubblico e privato, con singoli cittadini o associazioni che potranno contribuire alla riqualificazione urbana.

“Esprimo apprezzamento per l’approvazione in consiglio comunale del regolamento sui beni comuni. Si tratta di uno strumento di democrazia partecipata atteso da anni – afferma il sindaco Roberto Lagallae con il quale l’amministrazione intende coinvolgere i cittadini nella cura dei beni della nostra città. Il mio ringraziamento a tutte le forze politiche presenti in aula che hanno collaborato con grande senso di responsabilità al raggiungimento di questo traguardo importante per la nostra comunità”.

forza italia

All’apprezzamento del sindaco si aggiunge quello del presidente del consiglio comunale, Giulio Tantillo: “Il voto di oggi colma un vuoto che vedeva la nostra città priva di uno strumento di attuazione dell’art. 118 della Costituzione, che in modo chiaro stabilisce il dovere delle istituzioni di ogni grado di favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale. Grazie a un lavoro sinergico fra gruppi di maggioranza e opposizione si sono apportate le necessarie modifiche alla proposta originaria”, spiega Tantillo, che fa riferimento alla velocizzazione della burocrazia nei confronti dei soggetti che “già oggi in modo autonomo, sono attori vivi e vitali della nostra comunità nel prendersi cura di spazi e beni comuni”.

Nella nota congiunta dei capigruppo di maggioranza Domenico Bonanno, Democrazia Cristiana, Gianluca Inzerillo, Forza Italia, Giuseppe Milazzo, Fratelli d’Italia, Dario Chinnici, Lavoriamo per Palermo, e Alessandro Anello, Lega, si sottolinea “una stagione nuova nel rapporto tra cittadini ed ente, nel solco della volontà di costruire un virtuoso rapporto di collaborazione e cogestione degli spazi e dei beni comuni della città. Un atto che promuove il senso di attaccamento alla cosa pubblica e alla città che darà avvio a percorsi virtuosi di rigenerazione urbana. Un regolamento innovativo, all’ordine del giorno da sei anni e che grazie alla volontà di tutte le forze politiche ha visto la luce”. 

Per la consigliera di Fratelli d’Italia Tiziana D’Alessandro un “altro passo è stato compiuto nell’evoluzione sociale di questa città. Tengo a sottolineare che ho voluto fortemente che la scuola e le nuove generazioni venissero inserite al centro dell’idea di progetto creando percorsi totali di coinvolgimento e stimolando con tangibili gesti premianti le iniziative delle strutture scolastiche di ogni ordine e grado. Ho voluto che il regolamento prevedesse una stretta simbiosi con le organizzazioni scolastiche prevedendo il riconoscimento dell’impegno del mondo studentesco con l’assegnazione di crediti formativi”.

“Un atto storico e atteso da anni. Sarà uno straordinario strumento – dice il consigliere di Fratelli d’Italia Antonio Riniper seminare cultura civica e affermare impegno di legalità. Infatti, il coinvolgimento e la partecipazione della cittadinanza alle attività è il metodo antropologicamente più sano per combattere l’illegalità criminale e culturale. Dare la possibilità di togliere dal degrado, dall’abbandono o dall’incuria beni che l’amministrazione non è nelle condizioni di gestire è un atto di intelligente e virtuosa gestione del patrimonio comunale”.

Fa riferimento a “una delle forme più alte di democrazia partecipata” il consigliere di Democrazia cristiana e presidente della IV commissione consiliare, Salvo Imperiale, che punta sull’attivazione diretta del cittadino, “che si avvicinerà concretamente alle istituzioni e che diventerà parte fondamentale di un progetto a lungo termine ovvero quello di sensibilizzare ed educare al rispetto del bene comune. Partendo dai banchi di questa aula e dalla collaborazione trasversale tra le forze politiche, uscendo e recuperando aree degradate della nostra città agendo direttamente sul e con il territorio potremo cominciare a far germogliare quel senso civico che molto spesso oscura la nostra amata città”.

Il provvedimento è stato approvato in aula grazie al contributo delle opposizioni: “Siamo particolarmente orgogliosi di aver contribuito alla stesura e alla modifica del testo, tra cui il recupero della parte relativa agli usi civici – scrivono in una nota congiunta i consiglieri del Movimento 5 stelle Concetta Amella, Antonino Randazzo e Giuseppe Miceliche sono stati riconosciuti e valorizzati come parte importante nel regolamento. Questa è una grande vittoria per i cittadini e per la città, che finalmente avranno la possibilità di amare e prendersi cura dei beni comuni, che sono un patrimonio inestimabile per tutti”.

“Con il voto di oggi, il Consiglio comunale si è adeguato a quanto in città avviene già da tempo – dichiarano i consiglieri del gruppo Progetto Palermo, Massimo Giaconia, Mariangela Di Gangi e Alberto Manganoaiuta i cittadini ad attivare pratiche di collaborazione e amministrazione condivisa fra istituzioni e cittadinanza per prendersi cura dei nostri beni comuni, dei nostri spazi, della nostra comunità. Palermo è ricca di esperienze di cura del territorio che partono dal basso, e che potranno adesso avere nel Comune non un ente cui chiedere attenzione, ma che sia finalmente responsabile dei processi con un supporto concreto. Il regolamento approvato oggi ha una lunga storia, iniziata con la proposta della precedente amministrazione, frutto di un protocollo di intesa con le associazioni Labus”.

Una piccola nota stonata, invece, riguarda il ruolo delle circoscrizioni, ancora una volta marginale, secondo il Movimento 5 stelle e il consigliere di Azione, Leonardo Canto: “Dispiace che con un emendamento sia stato eliminato il riferimento ai beni comuni assegnati alle circoscrizioni. Sul punto bisogna rilevare come questa maggioranza, al netto dei proclami elettorali, non abbia una visione nel senso dell’ampliamento delle prerogative e dei poteri delle circoscrizioni ma anzi pone in essere provvedimenti tutti nel senso dello svuotamento della funzione e delle prerogative dei consigli circoscrizionali”.

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