Monta la protesta degli spettatori del concerto di Gianna Nannini che martedì sera, 21 agosto, al Teatro di Verdura a Palermo sono dovuti scappare poco dopo l’inizio dello spettacolo per la pioggia. Molti hanno espresso il loro malcontento commentando il post della cantante pubblicato sulla propria pagina Facebook. Inoltre sempre sul popolare social network è nato il gruppo “Reclami Concerto Gianna Nannini Palermo”, con l’obiettivo di coordinare tutte le proteste al fine di presentare un ricorso collettivo.
In particolare contestano la scelta dell’organizzazione di fare iniziare lo spettacolo nonostante le previsioni del tempo, confermate dai lampi e dai tuoni che arrivavano dal cielo poco prima dell’orario di inizio previsto per le 21. Per questo e anche per la breve durata dell’esibizione dell’artista senese chiedono il rimborso del biglietto, ma secondo la società Puntoeacapo Concerti, di Nuccio La Ferlita, gli spettatori non ne hanno diritto. Secondo La Ferlita il concerto è durato più di un’ora e Gianna Nannini ha cantato 13 canzoni.
Diversa è invece la ricostruzione di chi era presente all’evento. Per Claudia Giorgianni il concerto è durato meno di 45 minuti, ma “una cosa ancora più importante che metterebbe in difficoltà gli organizzatori – sottolinea – è il discorso sicurezza…non hanno controllato le borse… poteva entrare anche un pazzo armato…diciamo vero? Gli ombrelli erano vietati eppure molti li avevano…un fulmine avrebbe potuto colpirci…le vie d’uscita erano bloccate da gente immobile che non sapeva cosa fare e cercava riparo”.
“Le condizioni di vendita del biglietto – spiega Angela Marchetti – dicono che se lo spettacolo dura più di 45 minuti, il biglietto non è rimborsabile. Noi, che abbiamo partecipato al concerto, sappiamo che è durato meno, ed in ogni caso, in condizioni molto pericolose”.