“Un dirigente della Rap, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Palermo, ha ricevuto una lettera anonima di minacce. Abbiamo presentato denunzia“. Lo ha detto il presidente dell’azienda Giuseppe Todaro durante la visita della Commissione regionale antimafia nella discarica di Bellolampo.
“Se non fai quello che diciamo verremo a prendere a casa te e la tua famiglia“, è scritto nella missiva. “Voglio esprimere la mia vicinanza al dipendente della Rap vittima di questa intimidazione – ha detto Todaro – noi stiamo cambiando molte cose in azienda e questo può dar fastidio a qualcuno. Ma andremo avanti ugualmente nei nostri progetti per rendere efficiente l’azienda“. Todaro non ha voluto precisare altro in attesa degli sviluppi dell’inchiesta.
“Chi conosce la mia storia sa benissimo che, in quello che faccio, non può esserci il minimo spazio o anche un solo spiraglio per la prepotenza. Figuriamoci se mi farò mai condizionare da chi vorrebbe imporre qualcosa attraverso violenza o minacce“, ha detto Todaro. “Ho già espresso la mia solidarietà al dirigente e insieme abbiamo immediatamente segnalato l’episodio alla Procura. Chi ha scritto questa lettera pensando di ottenere qualcosa – ha continuato – deve sapere che tutta la dirigenza ha la mia fiducia e che condividiamo ogni azione e ogni decisione portata avanti in azienda. Quindi, se qualcuno ha qualche recriminazione, purché legittima, può tranquillamente venire a bussare alla mia porta e provare a spiegare le proprie ragioni. Del resto la mia storia parla chiaro anche in questo senso e io non ho mai negato ascolto a nessuno. Chi invece pensa di ottenere qualcosa sconfinando nel perimetro dell’illegalità, sappia che non sarà mai preso in considerazione e che qualsiasi azione, gesto o atteggiamento in questo senso sarà immediatamente trasmesso e trasferito alla Procura e agli organi competenti”.