Massimo Ferrero è sbarcato soltanto ieri a Palermo e già fa parlare di sè. L’imprenditore cinematografico si è palesato nel capoluogo siciliano per presentare il suo progetto e per candidarsi ufficialmente nella corsa alla futura proprietà del Palermo calcio, in attesa ovviamente di quanto succederà nei prossimo giorni con Arkus e la FIGC.
Risulta sicuramente apprezzabile la proposta di formare un Palermo versione “rosa”, ovvero una squadra femminile capitanata da Pamela Conti, palermitana originaria di Ballarò e con un grosso bagaglio d’esperienza nel mondo del calcio femminile, la quale potrebbe ricoprire l’incarico di vicepresidente con delega allo sport nella futura società capitanata Ferrero.
Tuttavia, l’attuale posizione dell’imprenditore romano all’interno della Sampdoria crea un leggero “conflitto d’interesse” che, a lungo andare, porterà Ferrero a dovere scegliere se rendere il Palermo calcio una società satellite della Doria oppure se puntarci veramente per raggiungere grandi traguardi.
“Historia magistra vitae“, sosteneva Cicerone nel suo De Oratore. Questa famosa locuzione è stata rievocata sicuramente nella mente di qualche tifoso rosanero, quando ha visto Ferrero passeggiare per le vie di Ballarò. E la mente è subito andata a quel Paul Baccaglini, figlio prima amato e poi odiato dall’ex presidente Maurizio Zamparini. L’ex iena scelse come prima uscita pubblica di passeggiare tra le vie storiche della città, in modo da avere un contatto diretto con la cittadinanza. Sarebbe stato forse più opportuno però tastare il polso della tifoseria rosanero, stanca di proclami e di falsi dei del momento.
I tifosi non sembrano infatti soddisfatti di questa sindrome da bipolarismo calcistico di Massimo Ferrero. La Curva Nord 12, attraverso la sua pagina facebook, ha attaccato duramente l’imprenditore romano. Riportiamo in questa sede un breve stralcio: “Abbiamo una bellissima città che attrae tantissimi turisti, la presenza di Ferrero di oggi la riteniamo una semplice visita da turista. Noi dei buffoni ne abbiamo pieni i c*****ni! E i palermitani che fanno gli zerbini a chiunque atterri qui, s’avissiru a vriugnari…“.
Insomma, a Palermo c’è bisogno di un leader a tempo pieno e non di uno a mezzo servizio. Se Massimo Ferrero vuole diventare il prossimo presidente del Palermo, tenga presente che la città siciliana ha uno dei più grandi bacini d’utenza calcistica in Italia, ha milioni di tifosi di tutto il mondo e non può certamente ridursi al ruolo di comprimaria, anche nel peggior momento della sua storia.
Venerdì si chiuderà la vicenda Arkus e, probabilmente, la vecchia proprietà dovrebbe essere esclusa dal prossimo campionato di Serie B.Comunque vada da lunedì si dovrà parlare di futuro. Il tempo delle chiacchere finirà e tutte le cordate che oggi stanno manifestando interesse a mezzo stampa dovranno fare un offerta concreta. A chiunque vinca, va l’auspicio di trattare il Palermo per quello che è, ovvero come una grande squadra in una grandissima città.