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Argiroffi: "Città più povera, non ne aveva bisogno"

Palermo perde 65 milioni di fondi FSC: definanziati progetti su scuole, teatri e mobilità sostenibile

martedì 3 Dicembre 2024
Vicolo Bernava, Passante Ferroviario, foto cantiere
FOTO ARCHIVIO

Tredici progetti definanziati per il Comune di Palermo. E’ questo il bilancio che arriva da Roma sulla programmazione dei Fondi “Sviluppo e Coesione” 2014-20. Il capoluogo siciliano vede così tramontare investimenti per un totale complessivo di 65 milioni di euro. Alcuni di questi, negli anni, hanno trovato altre fonti di finanziamento (come ad esempio il progetto per costruire un asilo nido a Brancaccio). Per altri invece (per citarne uno la riconversione in pista ciclabile della green-way), non c’è stata la stessa fortuna. Duro il commento delle opposizioni. Critica l’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi, la quale ha parlato apertamente di “occasione persa per la città“.

Tredici progetti fuori dai fondi FSC

La lista dei progetti definanziati dai fondi FSC comprende 13 interventi che interessano il comune di Palermo. Fra questi, salta il finanziamento da 100.000 euro per il potenziamento del car&bike sharing. Servizio attualmente di competenza di Amat e che, dai rumors che filtrano da Palazzo delle Aquile sul redigendo piano industriale 25-27, risulta in perdita di gestione. L’elenco prosegue con il definanziamento delle celebrazioni per il 400° anniversario del conservatorio Bellini (40.000 euro), del restauro di due padiglioni dei Cantieri Culturali della Zisa (600.000 euro) e della copertura del canale di maltempo Boccadifalco (1 milione di euro). Gli interventi più incisivi venuti meno riguardano le scuole e l’area della cultura. Finiscono fuori dalla programmazione 2014-20 i 3 milioni di euro da investire sul futuro asilo nido di Brancaccio (sullo stesso il Comune di Palermo ha trovato altre fonti di finanziamento), i fondi per i due poli scolastici da realizzare nell’area Nord e nell’area Sud (31 milioni di euro) e le risorse per il restauro di alcuni locali del Teatro Massimo (16,5 milioni di euro).

Argiroffi: “Città più povera, non ne aveva bisogno”

Critiche le opposizioni. Molto duro il commento dell’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi. La componente della commissione Urbanistica punta soprattutto il dito contro l’ex amministrazione guidata da Leoluca Orlando.

È arrivata la conferma di un fallimento purtroppo più che annunciato. L’incapacità dell’amministrazione Orlando ha portato alla perdita non solo di tanti soldi ma soprattutto di interventi di cui Palermo aveva e ha estremo bisogno, soprattutto i due poli scolastici, come sosteniamo inascoltati dal 2018 – sottolinea l’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi -. Ma non può passare inosservato che il fallimento per Palermo passa da quello personale di Leoluca Orlando che ha fondato la sua carriera su una narrazione menzognera di rinascita, che partiva proprio dal teatro Massimo di cui oggi si decretata, per colpa sua, la perdita di 16 milioni destinati al restauro. D’altro canto spiace constatare come l’amministrazione Lagalla, subentrata in corsa, non abbia riconosciuto l’importanza strategica di questi interventi e ha scelto di non difenderli, pur potendolo e dovendolo fare. Oggi Palermo è più povera e non ne aveva bisogno“.

La replica di Leoluca Orlando

Intervenuto questa mattina alla presentazione del gruppo consiliare di AVS tenutasi a Palermo, l’ex sindaco Leoluca Orlando ha replicato alle parole dell’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi sul definanziamento di 65 milioni di euro dalla programmazione dei fondi FSC 2014-20. “E’ colpa di chi li ha fatti perdere – ha dichiarato -. Non di chi aveva progettato, aveva chiesto ed ottenuto i finanziamenti. Gli impegni vanno rispettati. Noi li avevamo presi. Poi è arrivata un’Amministrazione che non li ha mantenuti“.

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