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La protesta

Palermo senza una piscina comunale, flashmob delle opposizioni all’ex Pallone CLICCA PER IL VIDEO

martedì 6 Agosto 2024

Occhialini, cuffie e paperelle. Manca solo l’acqua di una piscina comunale alternativa che ancora non c’è. E quindi qualcuno ha deciso di “accontentarsi” di una piccola vasca gonfiabile per supplire all’assenza. Protestano le opposizioni del Consiglio Comunale di Palermo. Questa mattina, gli esponenti dei gruppi “Oso” e M5S si sono radunati in viale del Fante per mettere in scena un flashmob davanti all’ex Pallone di Italia ’90. Ciò a causa della mancanza di risposte al mondo natatorio palermitano sul futuro delle attività sportive. La piscina comunale, infatti, è ormai chiusa per consentire gli interventi finanziati con i fondi del PNRR. I lavori si dovrebbe concludere nel giro di un paio d’anni, comunque entro il 30 giugno 2026. Fino ad allora però gli uffici comunali devono trovare un impianto sostitutivo. Impresa che non sembra essere facile.

Il flashmob all’ex Pallone di Italia ’90

Piscina comunale, flashmob all'ex Pallone

Da due anni l’Amministrazione ci prende in giro con soluzioni alternative mai concretizzate – sottolinea Giuseppe Miceli -. Ha sprecato un sacco di soldi per il progetto sull’ex Pallone, costato circa 300.000 euro. Ad oggi non c’è un impianto alternativo. Ci sono stati soltanto annunci, ma di fatto non abbiamo una vera e propria piscina“. Parole a cui si unisce l’attacco dall’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi. “Il senso di questa inaugurazione provocatoria è proprio per stigmatizzare gli annunci che questa Amministrazione ha fatto, dando solo delusione. Anche il progetto al centro commerciale Conca d’Oro rappresenta un non senso. Si tratta di una convenzione stipulata vent’anni fa e che dovrebbe essere già concretizzata. Non era un favore che qualcuno stava facendo al comune di Palermo, ma invece rappresentava il rispetto di un accordo già preso“.

La storia del progetto sull’ex Sala Stampa

L’impianto ospitò la sala stampa del mondiale di calcio del 1990. Lo spazio era stato identificato come possibile sede per installare una vasca temporanea che avrebbe dovuto fare da ponte, almeno fino alla conclusione degli interventi attualmente in corso nella naturale sede del mondo natatorio palermitano di viale del Fante. Il progetto è costato circa 300.000 euro. In seguito, si sono svolti una serie di controlli strutturali e funzionali. Ma al momento cruciale, ovvero quando c’era da mettere i soldi in sede di avanzo vincolato, si è scoperto che il costo dell’impianto era eccessivo (circa 8 milioni). Risultato: progetto parcheggiato e il Comune costretto a virare su un’altra soluzione.

La convenzione sul centro commerciale Conca d’Oro

La mano d’aiuto è arrivata da una vecchia convenzione sottoscritta con la famiglia Zamparini a proposito della costruzione del centro commerciale Conca d’Oro. Il documento, risalente al 2006 e modificato nel 2009, stabiliva che nell’area di Fondo Raffo dovevano essere realizzati una piscina e quattro campetti da calcio con annessa tribuna da 1500 posti. Ma anche qui, sul più bello, si pone un problema. Il progetto era troppo vecchio e da Palazzo delle Aquile è arrivata una nuova proposta nella quale l’impatto della struttura viene ridotto di circa 2000 metri quadrati, con i campetti da calcio sostituiti da quattro playground da destinare al padel.

Modifiche che però, secondo il presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo, devono necessariamente passare da Sala Martorana. Parole condivise dall’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi. “Palermo non ha uno spazio pubblico dove poter nuotare, dove fare fisioterapia. Per realizzare gli impianti di Fondo Raffo è necessario un passaggio in Consiglio Comunale, organo che viene calpestato dalla Giunta nei suoi diritti. La conclusione è che Palermo non ha una piscina comunale, nonostante i lavori all’impianto di viale del Fante siano in programma da oltre sette anni. C’era tutto il tempo per non trovarsi oggi con un nulla di fatto“.

Lo scontro si sposta in Consiglio

La protesta si è poi spostata in Consiglio Comunale. Intorno alle 15, come da programma, Sala Martorana si è riunita per analizzare i punti all’ordine del giorno. Dopo la seduta di ieri, chiusa in seguito ad un’invasione dal pubblico durante il dibattito sulla mozione relativa alla trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali, la tensione in aula era palpabile. La seduta è durata pochi minuti. E a dare il colpo di grazia ad un’aula praticamente ingovernabile è stata proprio la piscinetta esposta questa mattina davanti all’ex Pallone.

Durante l’intervento del consigliere Giuseppe Miceli, l’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi ha poggiato l’oggetto balneare sul tavolo della Giunta occupato in quel momento dall’assessore Maurizio Carta. Furente il capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Milazzo, il quale ha presidiato il podio solitamente utilizzato dai consiglieri comunali per parlare al fine di produrre un presunto richiamo alla legge. Di fronte al rifiuto da parte di Milazzo di lasciare il posto occupato in quel momento, impendendo così gli interventi degli altri esponenti di Sala Martorana, il presidente Giulio Tantillo ha deciso infine di chiudere la seduta.

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