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La fase sperimentale

Palermo, via libera per l’applicazione della “Legge Franceschini” per la tutela del centro storico. Lagalla e Forzinetti: “Approvata la delibera”

venerdì 18 Aprile 2025
Lagalla e Forzinetti

Via libera all’applicazione della “Legge Franceschini” da parte della Giunta che dopo una lunga serie di incontri e consultazioni con associazioni di categoria, residenti e commissione consiliare competente, ha approvato la delibera che, di fatto, introduce importanti restrizioni per la tutela e valorizzazione del centro storico.

Adesso, in fase sperimentale ed in alcune aree strategiche della città, non sarà più permessa l’apertura di nuovi esercizi pubblici, di vicinato alimentare e distributori automatici per “preservare il patrimonio artistico, culturale e identitario”, garantendo, così, l’obiettivo di una “maggiore qualità della vita per residenti e visitatori, contrastando fenomeni come l’over tourism e il degrado commerciale”.
In particolare, i divieti riguarderanno l’area del centro storico dei quattro mandamenti, esclusa via Roma e la parte alta di via Maqueda dai Quattro Canti alla Stazione centrale, via Sant’Agostino e via Bandiera
“Questa delibera – ha detto l’assessore alle Attività produttive, Giuliano Forzinetti -, è stata adottata in conformità con le disposizioni nazionali a tutela dei centri storici e si inserisce in un più ampio piano di regolamentazione volto a contrastare il fenomeno della massificazione commerciale e a salvaguardare il tessuto urbano, incentivando, così, tutte le attività compatibili con il contesto storico e architettonico”.
“In questo modocommenta il sindaco Roberto Lagallasi proteggerà l’identità del nostro centro storico, garantendo un equilibrio tra le esigenze commerciali e la tutela del patrimonio culturale. Vogliamo evitare il rischio di una progressiva omologazione e incentivare attività che siano realmente sostenibili e rispettose della storia e della tradizione della nostra città”.
La fase sperimentale di questo provvedimento sarà di diciotto mesi, tempo necessario – fanno sapere dall’assessorato alle Attività produttive – per “verificare con associazioni di categoria, residenti e operatori economici gli effetti della misura e valutare eventuali ulteriori correttivi, nonché interventi a supporto del commercio di qualità”.
Le reazioni

Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, registra con soddisfazione il via libera della Giunta di Palermo all’applicazione della cosiddetta “Legge Franceschini” che, di fatto, introduce importanti restrizioni per la tutela e valorizzazione del centro storico.

Patrizia Di Dio
Patrizia Di Dio

“È un risultato importante per la visione di uno sviluppo urbano che tuteli l’identità storica e culturale della nostra città, contrastando la desertificazione commerciale e l’omologazione dei servizi troppo sbilanciati da anni sul settore del foodcommenta la Di Dio -. Già da anni Confcommercio Palermo porta avanti una battaglia per promuovere regole chiare e strumenti efficaci in grado di garantire equilibrio, qualità, sostenibilità e armonia tra le attività economiche, le legittime esigenze dei residenti e il patrimonio storico monumentale. Diamo atto all’amministrazione comunale di avere saputo ascoltare le nostre istanze: questo risultato è un segnale concreto verso la valorizzazione del commercio di vicinato e il decoro della città”. 

“Confcommercio – conclude la Di Diocontinuerà a essere parte attiva del confronto, portando la voce degli operatori che, ogni giorno, investono e credono nel centro storico. Solo così potremo coniugare tutela e sviluppo, bellezza e vivibilità, memoria e futuro”.

Francesca Costa

“Quello che serve a Palermo è una nuova visione commerciale della città”. Lo dice Francesca Costa, presidente di Confesercenti Palermo, dopo il via libera da parte della Giunta comunale alla delibera.

“Nelle audizioni che ci sono state rispetto a questo progetto avevamo già espresso la nostra opinione spiegando che sarebbe stato molto più utile regolamentare l’apertura dei nuovi esercizi, rendendo obbligatorie alcune condizioni come l’installazione di sistemi di ultima generazione per l’aerazione e l’aspirazione, la presenza di bagni, spazi interni in cui poter somministrare alimenti e bevande, così da alzare la qualità dei servizi”, spiega Costa.
“Detto questo, l’Amministrazione non ha avuto il coraggio di portare avanti la propria idea fino in fondo creando alcune zone escluse dal divieto (tra cui via Roma e via Maqueda alta) perché, si dice, sono strade desertificate dal punto di vista commerciale. Una scelta che ripercorre gli errori del passato e che finirà, inevitabilmente, per riproporne gli effetti. Assisteremo infatti ad una corsa all’ultimo locale sfitto senza alcuna reale regolamentazione e anche in aperta contraddizione con la modifica all’art. 5 in via Roma per l’apertura di negozi di più di 200 metri quadri. Tutto ciò, siamo convinti, provocherà danni ai residenti, ai pubblici esercizi già esistenti e al livello di vivibilità e decoro che la città offre a cittadini e turisti, finendo per drogare ulteriormente il mercato degli affitti”, conclude Costa.
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