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Dodicesima puntata per “En kai pan“. Ospite nella nostra rubrica di approfondimento culturale de ilSicilia.it è Paolo Falcone, uno dei principali protagonisti di questi ultimi anni per l’arte contemporanea a Palermo.
Falcone ci racconta come ha avuto inizio il suo rapporto con l’arte, dal barone Giorgio Franchetti, che gli fece scoprire l’universo artistico dall’interno, ad Alighiero Boetti. “Questi primi due incontri – ci spiega – mi hanno aperto la comprensione di una strada: capire l’arte attraverso gli occhi di chi la viveva ogni giorno. La mia storia con l’arte nasce sul campo. Da qui poi si sviluppano lunghi percorsi, fra cui quello con Kounellis che sfociò nel 1993 in una grande mostra. La città reagì in modo straordinario, perchè ebbe un confronto con qualcosa che non aveva mai visto”.
Fra i personaggi che Paolo Falcone cita spesso con ammirazione c’è Letizia Battaglia, fotografa, che ha avuto una vita travagliata e difficile a Palermo. Le sue fotografie sono diventate opere d’arte ammirate da tutti: “La conosco dai primi anni Novanta e dal ’95 la vedevo quotidianamente perchè ero legato con sua figlia, con Shoba. Con Letizia abbiamo fatto un percorso durato tanti anni, fin dal Duemila e poi, nel 2016, dopo sedici anni ai Cantieri culturali alla Zisa abbiamo organizzato un’altra sua mostra pubblica e adesso siamo a Rio de Janeiro, dove stiamo riscuotendo un interesse che non ci saremmo aspettati”.
“L’ultimo artista contemporaneo con cui sto collaborando – sottolinea – è Francesco De Grandi. L’ho voluto fortemente nel progetto di Foresta Urbana dove ci sono una ventina di grandi artisti molto in vista nel panorama internazionale”.