Si agitano le acque all’interno del centrodestra. A rompere la calma che ha accompagnato lo schieramento alla vittoria in Sicilia sono le scelte fatte per la composizione della squadra di governo e le voci sulle trattative avviate da Miccichè con pezzi del Partito democratico per garantirsi la propria elezioni a presidente dell’Assemblea regionale siciliana.
“In Sicilia si sta già sciogliendo la coalizione di Centro Destra? Quello che è accaduto intorno alla composizione della giunta e alla organizzazione dell’assemblea è molto grave, per la Sicilia e per il Paese. Le notizie che riguardano l’uscita della Lega dalla maggioranza e la richiesta dell’appoggio del PD per la presidenza dell’assemblea e, magari domani, per una nuova maggioranza è un segnale pessimo che prelude a comportamenti irrispettosi della volontà popolare espressa solo un mese fa”. Lo dicono in una nota il leader Energie per l’Italia, Stefano Parisi, e il coordinatore regionale del movimento, Ugo Grimaldi.
“In capo al Presidente della Regione appena eletto – aggiungono – pesa una gravosa e delicata responsabilità che non può essere sottovalutata: un Governo di qualità, nelle sue persone e nei suoi programmi, deve esprimere tutte le componenti della colazione che lo ha sostenuto. Non aver ascoltato alcune componenti, guarda caso quelle che hanno espresso candidati di qualità e idee innovative, fuori dai vecchi schemi della vecchia politica siciliana la dice lunga su quale potrà essere la qualità delle politiche nei prossimi 5 anni. La responsabilità del Presidente della Regione non può che essere quella di tenere conto di tutte le componenti che lo hanno sostenuto e di non farsi, invece, legare da logiche vecchie e, spesso, perverse”.
“La questione Siciliana – concludono – non può non avere degli effetti anche sulla politica nazionale, sulla credibilità della coalizione di centro destra e la sua vera volontà di rispettare la volontà dell’elettorato. La Sicilia deve essere un laboratorio di innovazione e di buon governo e non la solita vecchia politica che ha tenuto più del 50% degli elettori lontani dalle urne”.