Anche la quinta variazione di bilancio è in cassaforte. Il Consiglio Comunale ha dato l’ok alla delibera con cui si riorganizza l’assetto dei conti di Palazzo delle Aquile attraverso le risorse rese disponibili tramite l’avanzo vincolato e i fondi extracomunali. Venti i voti favorevoli, mentre sono sette i consiglieri astenuti. Quattro gli emendamenti approvati, due di natura tecnica e due presentati dalla maggioranza. Fra questi il quarto, a prima firma di Domenico Bonanno (DC), recepisce dei fondi regionali per 1,3 milioni di euro da inserire in bilancio. La manovra destina inoltre risorse all’edilizia residenziale pubblica, al sociale e ad alcuni interventi previsti all’interno dei fondi PON-Metro. Un pacchetto che complessivamente vale circa 40 milioni di euro. L’aula continuerà i lavori in serata per affrontare il piano triennale delle opere pubbliche. Atto al quale risultano presentati una trentina di emendamenti.
Il caso Rap
Un atto nel quale, a prendersi la scena, è stato il contributo da 3,2 milioni di euro da destinare alla Rap per finanziare la prima parte del risanamento dei bilanci aziendali. Ma nonostante i fondi concessi da Sala Martorana, così come richiesto dal sindaco Roberto Lagalla, su Palazzo Cairoli il cielo è ancora plumbeo. A lanciare l’allarme sono gli uffici del Controllo Analogo, i quali hanno evidenziato “un elevato grado di aleatorietà” sull’attuazione del piano di risanamento presentato dall’azienda.
In aula ha provato a tranquillizzare tutti l’assessore al Bilancio Brigida Alaimo. “Sappiamo che l’Ufficio del Controllo Analogo ha segnalato delle difficoltà. Non sono di certo una sorpresa. All’aggiornamento del piano di risanamento presentato di recente, devono seguire degli adempimenti da parte del Comune e di Rap. Nessuno ha detto che sarà un percorso facile. Le difficoltà ci sono e non abbiamo intenzione di nasconderle. Ma voglio ribadire che procederemo nel percorso della ricapitalizzazione di Rap.”
Critica la posizione della Cgil. “Assistiamo interdetti ed annichiliti alla circostanza che la precedente governance, in due anni, ha portato due bilanci in attivo – evidenzia il rappresentante sindacale Riccardo Acquado -, mentre i successivi rendiconti portati dalla nuova dirigenza parlano di una perdita di 9,8 milioni di euro nel 2023 e di 3,3 milioni di euro nel 2024. La precedente governance non ha fatto nessun ricorso a consulenze esterne. La nuova invece si è tuffata in una miriade di consulenze. I risultati sono sotto gli occhi di tutti“.
I rilievi del Controllo Analogo sul piano di risanamento
Condizioni economiche nelle quali la società Partecipata di Giuseppe Todaro non può andare avanti e per le quali si è resa necessaria la sopracitata variazione di bilancio, oltre al passaggio di proprietà di Palazzo Cairoli (sede dell’azienda) e di alcuni centri comunali di raccolta (CCR). A tal proposito, la Rap ha fatto ricorso ad una consulenza esterna per redigere un congruo piano di risanamento. L’atto è stato sottoscritto ad aprile ma in questi messi è già stato rivisitato diverse volte. L’ultima bozza risale ad ottobre. La stessa integra i dati positivi di questo 2024, come ad esempio l’attivo segnato dalla gestione operativa.
Ma evidentemente ciò non è bastato agli uffici del Controllo Analogo del Comune di Palermo. In una nota inviata il 27 novembre e firmata dalla dirigente Grace Fatta, gli uffici di Palazzo delle Aquile segnalano diverse criticità sull’attivazione del piano di risanamento proposto da Rap. Fra i dati più contestati ci sono le passività segnate sia dal bilancio 2023 che da quello 2024. Quest’ultimo, secondo le previsioni, si dovrebbe chiudere con un saldo negativo da 3,3 milioni di euro. Praticamente la stessa cifra allocata nella variazione di bilancio approvata in Consiglio Comunale oggi.
Le critiche sulle perdite di esercizio
A tal proposito, gli uffici del Controllo Analogo chiariscono che “il corrispettivo relativo al servizio di smaltimento dei rifiuti è determinato dalla metodologia dell’ARERA, la quale impone una stretta coerenza fra il costo effettivo e la qualità del servizio, a tal riguardo introducendo un sistema di integrale copertura dei costi“. Fatto per il quale, secondo i tecnici del Comune, “eventuali perdite di esercizio Rap, salvo che dipendenti da circostanze straordinarie, sono riconducibili ad una gestione inefficiente della società implicando possibili profili di responsabilità a carico della governance e dell’apparato amministrativo“.
Nella nota, i dirigenti di Palazzo delle Aquile passano poi in rassegna l’ultima bozza del piano di risanamento, evidenziando diverse criticità. Fra queste ce ne sono alcune relative alle politiche del personale. Nel documento, ricordando la proroga di straordinari e doppi turni in azienda anche al mese di ottobre, il Controllo Analogo evidenzia che “non è dato conoscere se ed in quale misura la società abbia beneficiato nell’esercizio 2024 degli sgravi “decontribuzione sud”, in atto non prorogati per il 2025/26 e se il costo del personale stimato ne tenga conto“. Fatto su cui gli uffici del Comune hanno chiesto riscontri ad oggi non ricevuti. “La mancata proroga annullerebbe i benefici economici imponendo una ulteriore revisione al ribasso delle previsioni economiche 2025-26 di rilevante natura“.
I dubbi sull’attuabilità del piano di risanamento di Rap
“Per le motivazioni esposte – sentenziano i tecnici del Controllo Analogo – al pari delle precedenti versioni del piano, le previsioni del risultato economico 2024-26, pur se definite prudenziali, sembrerebbero affette da un elevato grado di aleatorietà e non consentono una valutazione sull’effettività del percorso di risanamento“. E ancora. “Il susseguirsi di continui aggiustamenti e revisione dei dati contabili, da ultimi l’ennesima revisione al rialzo della perdita, la mancata chiarezza su taluni oneri, unitamente all’assenza di ulteriori aggiornamenti in merito all’attuazione delle misure, rendono dubbia la concreta attuazione del piano“.