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E' guerra aperta

PD Sicilia, Barbagallo unico aspirante alla segreteria regionale: il fronte a sfavore sceglie di non schierarsi al “congresso farsa” CLICCA PER IL VIDEO

venerdì 9 Maggio 2025

E’ ufficiale, Barbagallo è unico candidato alla poltrona della segreteria regionale. Grande fermento nel Partito Democratico siciliano in vista del congresso regionale che si terrà nelle prossime settimane.

L’area che si contrappone a Barbagallo ha deciso, quindi, di non partecipare all’iter del congresso. Durante la conferenza stampa svoltasi oggi nella sede del Partito Democratico in via Bentivegna, gli anti-Barbagallo hanno elencato con parole forti quelle che sono le motivazioni della rinuncia alla corsa.

Michele CatanzaroGiovanni BurtoneTiziano SpadaMario GiambonaFabio VeneziaErsilia Saverino Calogero Leanza, a cui si aggiunge l’eurodeputato Giuseppe Lupo, che dopo una presunta scesa in campo di Venezia, hanno deciso di non concorrere.

Il congresso Sicilia farsa“.

Più volte in queste settimane abbiamo dato segnali importanti non accolti. Schlein deve sapere che non possiamo partecipare ad un congresso farsa, dove le regole sono state stabilite da Roma. Ci troviamo di fronte ad una situazione davvero insopportabile, non è più possibile continuare a sostenere una sordità da parte della segreteria nazionale Schlein“.

Così il capogruppo del Pd all’Ars Michele Catanzaro.Non hanno nemmeno apprezzato la disponibilità, in questi giorni, della figura di Antonello Cracolici che ha messo nome ed esperienza per dire: fermatevi, prima che sia troppo tardi. Noi non ci stiamo e lo abbiamo palesato in questi mesi di silenzio. Il 27 di gennaio si è consumata la fine delle regole del Pd“, conclude Catanzaro.

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Antonio Rubino

Noi alla fine di questa conferenza stampa depositeremo il ricorso, alla commissione di garanzia del partito, per annullare degli atti dal 27 maggio ad oggi, compresa l’indizione del congresso stesso“, ha aggiunto Antonio Rubino, componente della direzione nazionale del Pd.

Non parteciperemo al congresso“. A meno che “non venga fatta chiarezza sulla veridicità della votazione del regolamento congressuale avvenuta a gennaio“.

Non permetteremo di portare il partito all’estinzione“. Le parole di Venezia. “In questi mesi si è messa in evidenza una alternanza di visioni rispetto alla fase congressuale. un congresso aperto, che potesse parlare a tutti. Invece ci sarà un congresso solo ed esclusivamente per riconfermare il già segretario Barbagallo”.

“Vogliamo gli esiti elettorali, i nomi di chi a gennaio ha votato. Sarò impegnato in prima linea, assieme ai miei compagni, al referendum“.

Così il Pd siciliano sarà il tallone d’Achille del partito nazionale.

Barbagallo dovrebbe, eventualmente, prima autodenunciarsi – ha proseguito il deputato all’Ars Fabio Venezia – nel luglio del 2023 mi ha chiamato personalmente per chiedermi di portare avanti un intervento per 100 mila euro… per una chiesa di Pedara. Non si può la mattina dire che fa tutto schifo e poi la sera chiamare“.

Il Pd è un partito agonizzante. Vogliamo le primarie aperte per la segreteria regionale“, afferma Giuseppe Lupo.

E’ importante conoscere cosa hanno da dire i cittadini, i pescatori, gli agricoltori. Diamo la possibilità di esprimere, non vogliamo gli accordi a tavolino, ma vogliamo ascoltare le parole del terzo settore“.

 

Un congresso che si appresta ad essere il ‘congresso degli sconfitti’. Bisogna fare reset e ripartire, ricominciare dai cittadini.

 

Un periodo assolutamente sbagliato quello scelto per un congresso, tra le elezioni provinciali e il referendum di giugno. “Un momento che ha sottratto al partito energie e risorse, per discutere di poltroncine che non ci interessano“.

Abbiamo avuto, durante il voto, decine di casi di persone collegate senza il diritto al voto. “Tra queste si presume un deceduto“.

Al momento del voto dei 206 collegati, soltanto 88 facevano parte dell’assemblea e con diritto di voto, 65 senza diritto e 52 con profili falsi o non collegati, tra cui il ‘merlo’, ‘utente zoom”, “il gatto nero” e altri.

E’ stato chiesto a Nico Stumpo i nominativi di chi ha votato ed è stato detto che, la società che si è occupata della votazione online, non aveva più i nominativi perché erano andati distrutti poche ore dopo la votazione. “Stumpo non ha poteri sostitutivi per dare come approvato un regolamento che non è stato, invece, approvato. E’ commissario ad acta per gestire il partito non per sostituire l’assemblea del partito. Vogliono abolire le primarie? Riconvocassero l’assemblea, in presenza. Se c’è la maggioranza assoluta viva la democrazia. Con una votazione irregolare nessun può consentire di abrogare le primarie dallo statuto regionale del Pd“, ha concluso Lupo.

Arriva anche il commento del deputato Giovanni Burtone che non era presente alla conferenza, chiedendo un atto di trasparenza. “Renda pubblici i nomi della votazione che hanno deliberato le regole del congresso regionale e noi partecipiamo. Perché questo ostracismo? Perché non riconoscere la legittimità di questa semplice richiesta, ma essenziale per il bene di questa comunità politica“.
Prosegue dicendo ce il Pd non è mai stato proprietà del segretario di turno, ma è sempre appartenuto alla comunità democratica. “Capisco che qualcuno ha ancora il riflesso condizionato di quando apparteneva al centrodestra, ma il Pd è altra cosa. Compiuto questo gesto di trasparenza noi parteciperemo al congresso regionale e il nostro candidato è Fabio Venezia. Ci confronteremo su tutto e il nostro interesse rimane quello di fare il bene di questa regione maltrattata dalla destra e che merita una vera alternativa e non di accontentarsi di una rendita di posizione“.

Il fronte Barbagallo 

 

Dopo la ‘ritirata’ a sorpresa di uno dei big, Dem di lungo corso, Antonello Cracolici, che ha rinuncia alla sua candidatura, Anthony Barbagallo, rimane l’unico candidato con Valentina Chinnici come vicesegretaria del partito.

A sostegno del deputato il parlamentare nazionale Peppe Provenzano, il vice presidente Dem in Senato Antonio Nicita, la deputata Giovanna Iacono, i parlamentari regionali Nello Dipasquale e Dario Safina, l’ex eurodeputato Pietro Bartolo, il coordinatore regionale della mozione Schlein, Sergio Lima.

In un momento storico complesso del Partito Democratico nell’Isola, in cerca di una propria identità, il Congresso rappresenta così un punto di ripartenza, nel tentativo, prima di tutto, di riappacificare il partito e ricucire le spaccature.

Un modello di partito che punti sulla legalità, sui grandi temi come la lotta alle diseguaglianze, il salario minimo, il tema del lavoro buono, l’occupazione giovanile, la riconversione industriale in chiave green senza dimenticare la sanità pubblica e la scuola pubblica, alcuni dei temi che stanno a cuore.

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