In vista dell’approvazione della legge di bilancio da parte dell’Ars, circa mille lavoratori Pip sono scesi in piazza Indipendenza per chiedere al governo regionale di inserire una norma che regolamenti la loro stabilizzazione. I manifestanti continueranno a far sentire la loro voce anche domani e dopodomani, con un sit in davanti Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione Siciliana.
“Siamo in attesa di essere ricevuti dal Presidente della Regione – dice Giovanni Cusimano della Cisal – o da chi di competenza. Vogliamo sapere se il governo regionale ha intenzione di presentare un provvedimento in finanziaria per la contrattualità di questi lavoratori”.
A tal proposito una richiesta di convocazione urgente è stata invitata dalle organizzazioni sindacali al presidente Nello Musumeci proprio al fine di “avviare – si legge nel documento firmato da Monja Caiolo della Filcams Cgil, Mimma Calabrò della Fisascat Cisl, Marianna Flauto della Uiltucs, Giovanni Cusimano della Cisal, Rosario Greco di Confintesa e Maurizio Bongiovanni dell’Alba – sin da subito il piano di stabilizzazione di tutti i lavoratori appartenenti al bacino ex Pip Emergenza Palermo in coerenza con quanto stabilito dalla legge regionale 9 del 2015”.
Una soluzione suggerita dai sindacati è quella dell’“individuazione di un soggetto giuridico che – continuano i rappresentanti sindacali – anche attraverso un piano riorganizzativo, garantisca la contrattualizzazione di tutti gli appartenenti al bacino per l’espletamento dei servizi essenziali attualmente svolti presso la pubblica amministrazione o in altri servizi che potrebbero necessitare agli enti della p.a.”. Posizioni che potrebbero essere occupate dai Pip “anche in sostituzione di addetti già usciti per pensionamento o pensionandi”, nonché “attraverso percorsi di riqualificazione che tengano conto delle professionalità acquisite e delle specializzazioni possedute”.
Esprime grande soddisfazione Mimma Calabrò della Fisascat Cisl per la numerosa partecipazione. “Dopo 18 anni di lavoro negli enti pubblici è fondamentale che si riconosca il ruolo di questi lavoratori che hanno molti doveri e pochi diritti. Si tratta, infatti, di persone che svolgono importanti funzioni all’interno della pubblica amministrazione senza per questo avere una copertura previdenziale. Inoltre mi auguro che finisca presto questa querelle tra Inps nazionale, Inps regionale e Regione sul pagamento dei sussidi e che si proceda all’internalizzazione del servizio”.
“La nostra condizione – dichiara Maria Grazia Guttuso, Rsa Filcams Cgil Palermo – è una vera e propria contraddizione: percepiamo un sussidio, lavoriamo 6 ore al giorno, ma non possiamo definirci lavoratori perché non abbiamo una assunzione e non possiamo definirci disoccupati perché come chi ha un lavoro subordinato paghiamo l’Irpef. Auspichiamo che vengano presto individuate soluzioni definitive che pongano fine a questa condizione incresciosa”.