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Il caso sulla linea 529

Pochi autobus nelle periferie di Palermo, chiesto potenziamento del servizio all’Amat

venerdì 20 Giugno 2025
Bus Amat
[Foto © D. G.]

I collegamenti fra centro e periferia. Per anni si è sentito parlare di quella che è stata ribattezzata come la “visione di città”. Una Palermo policentrica, capace di annullare le distanze fra il mare e le aree a monte della Conca d’Oro. Parole famose ma rimaste tali. L’atto non si è mai tramutato in potenza. Tutto è rimasto nell’etere, in attesa di un cambiamento che dovrebbe partire con la fase due del sistema tram. Ad oggi però diverse periferie del capoluogo siciliano rimangono scollate dal resto della città. Ci sono aree poco servite dai mezzi pubblici. E quei pochi autobus che si muovono verso i quartieri posti dall’altra parte di viale Regione Siciliana e di via Ugo La Malfa non sembrano particolarmente puntuali.

Pochi mezzi Amat in periferia, il caso all’ospedale Cervello

A dirlo non è il cronometro. E nemmeno le app che, in teoria, dovrebbero permettere un tracciamento in tempo reale delle vetture Amat (Muoversi a Palermo ad esempio risulta ancora in fase sperimentale). Lo dichiarano bensì il consigliere comunale Massimo Giaconia e i due esponenti della VI Circoscrizione, ovvero Roberto Li Muli e Domenico Salerno. Il riferimento dei tre esponenti di centrosinistra è relativo in particolare alla linea 529. Una tratta che collega l’ospedale Cervello e l’area nei pressi dello stadio Renzo Barbera. Una di quelle linee sulle quali sono stati introdotti i nuovi autobus elettrici acquistati dall’azienda di via Roccazzo. Manovra che, almeno a giudizio degli esponenti d’opposizione, non sembra aver portato particolare giovamento.

Da settimane – dichiarano i tre – riceviamo segnalazioni sempre più allarmanti da parte dei cittadini. Ciò in particolare dal quartiere Cruillas dove la linea 529, unico collegamento con il resto della città e con l’ospedale Cervello, risulta costantemente in ritardo, quando non del tutto assente. Le conseguenze sono drammatiche: attese estenuanti sotto il sole, spesso per oltre un’ora, con gravi disagi soprattutto per anziani, persone con disabilità e donne in gravidanza. Una situazione che, in piena estate, diventa non solo inaccettabile ma anche pericolosa per la salute pubblica“.

Le soluzioni tampone in attesa del tram e della riorganizzazione delle linee

Dopo un’attesa durata oltre un anno, Amat ha recentemente approvato il nuovo piano industriale. Un documento che, nella sua ratio principale, punta a riorganizzare l’accesso ai servizi su gomma. Ciò, da un lato, attraverso il potenziamento del sistema tram e la realizzazione delle nuove linee (C, B, A2, E1 e F); dall’altro tramite una redistribuzione degli autobus dalle zone che saranno coperte in futuro dal tram verso le aree al momento servite da meno vetture. Una visione che attende di essere supportata dall’approvazione della bozza del nuovo contratto di servizio, al momento in stallo fra i cassetti di Palazzo Comitini. Come ogni prospettiva di medio-lungo termine, servirà tempo. E fino ad allora bisognerà trovare soluzioni tampone per non lasciare scoperte le periferie e la relativa utenza.

Abbiamo inviato una formale richiesta di intervento all’Amat, all’assessorato alla Mobilità e agli uffici competenti del Comune, chiedendo l’immediato ripristino della regolarità del servizio; un rafforzamento dei controlli e un intervento concreto per migliorare l’efficienza complessiva della linea – sottolineano Giaconia, Li Muli e Salerno -. L’Amministrazione non può ignorare un problema che colpisce ogni giorno centinaia di persone. Il trasporto pubblico deve essere affidabile, dignitoso ed efficace, soprattutto nelle aree della città dove rappresenta l’unica reale alternativa di mobilità. Continueremo a monitorare attentamente la situazione e, se necessario, ad alzare il livello della nostra azione politica e istituzionale.

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