Decreto penale di condanna, a 40 giorni di reclusione (pena sospesa) per il vice sindaco di Lampedusa e Linosa, Attilio Lucia (Lega), accusato d’aver organizzato – il 16 settembre del 2023 – una manifestazione non autorizzata sotto il municipio della maggiore delle isole Pelagie.
Tra il 12 e il 13 settembre di quell’anno, circa 10.000 migranti arrivarono a Lampedusa in sole 24 ore. Gli isolani, allarmati perché circolava l’insistente voce della possibile costruzione di una tendopoli sull’isola, si riunirono spontaneamente sotto il Comune. Lucia, in qualità di vice sindaco (anche perché il sindaco Filippo Mannino era fuori sede), partecipò alle proteste.
“Non sono sceso fra la mia gente per guidare la protesta, ma per fare ciò che ritenevo giusto: evitare tensioni, contenere il rischio di disordini e rassicurare la cittadinanza sul fatto che anche l’amministrazione comunale era contraria a qualsiasi decisione calata dall’alto che potesse aggravare la situazione migranti sull’isola. Rivendico con orgoglio il mio gesto: non ho organizzato nulla, ma ho scelto di stare con la mia gente come ogni amministratore dovrebbe fare in un momento di crisi – ripete, ancora adesso, Attilio Lucia – . Mi opporrò legalmente a questo provvedimento, con l’assistenza dei miei legali Valter Biscotti e Vincenzo Caponetto, perché questa non è solo una questione personale, ma un principio che riguarda il rispetto delle istituzioni locali e del diritto dei cittadini di esprimere il proprio dissenso pacificamente. Difendere Lampedusa non è un reato”, ha concluso il vice sindaco di Lampedusa e Linosa.





