Nelle cure palliative a reggere il peso più grande non sono solo i pazienti, ma anche i caregiver, che ogni giorno tengono insieme paura e speranza, organizzazione e tenerezza. Sono loro a trasformare la malattia in una nuova forma di quotidianità, fatta di orari, terapie, dispositivi, ma anche di gesti piccoli che continuano a dire “siamo qui”.
La storia di Raffaella nasce nei gradini di un percorso che cambia lentamente il ritmo della vita, dagli anni in cui il marito affrontava da solo visite e controlli fino a quel giorno al mare in cui il respiro si spezza e la fragilità diventa improvvisamente visibile, e proprio da quel momento il sostegno di Samot entra nella loro vita come parte di un nuovo equilibrio fatto di ventilazione notturna, di polmoni che non sono più gli stessi ma restano stabili, di una speranza concreta che passa attraverso supporti, ausili e la vicinanza di professionisti che aiutano la famiglia a continuare ad andare avanti.
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