I sindacati e le associazioni datoriali del settore rifiuti intervengono sulla possibilità che le imprese di igiene ambientale siciliane possano interrompere i servizi di raccolta dei rifiuti.
“E’ necessario garantire la liquidità ai Comuni per evitare il pericolo di un blocco della raccolta nell’Isola, dato che sospensioni e slittamenti della riscossione della Tari da parte degli enti locali porterebbero a ritardi nel pagamento dei canoni alle imprese che, forza maggiore, sarebbero costrette a interrompere la raccolta e lo smaltimento rifiuti e non pagare le retribuzioni ai lavoratori“.
Il problema finanziario nasce a seguito dell’emergenza coronavirus, che ha fiaccato le risorse delle aziende pubbliche e private di settore.
“Già oggi molti comuni stentano a pagare con regolarità i servizi, le aziende vanno in sofferenza e consequenziali sono i ritardi nei pagamenti delle retribuzioni dei lavoratori che in alcuni casi raggiungono le 4 mensilità“, dicono i rappresentanti delle associazioni datoriali.
“Non è un caso – sottolineano i sindacati – che la stessa Commissione di garanzia, sull’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, da noi sollecitata sul tema, ha confermato che ‘a fronte di ritardi tali da ledere il diritto costituzionale dei lavoratori a un’esistenza libera e dignitosa, i sindacati sono invitati a trasmettere le note di attivazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione, indicando con accuratezza il numero delle mensilità attese’, ribadendo il principio secondo cui a determinate condizioni le proclamazioni di sciopero, possono derogare al preavviso minimo e all’obbligo di svolgere comunque le prestazioni indispensabili“.