La proposta di Dario Matranga, candidato al Consiglio Comunale di Palermo nella lista “Lavoriamo per Palermo- Lagalla Sindaco”.
GLI ECOPUNTI
A Genova, per molti anni, il bellissimo centro storico è stato una zona “off limits”: sporco, degradato fortemente anche dai rifiuti, esattamente come oggi a Palermo.
Più di una decina di anni fa, il Comune di Genova ha sperimentato un modo per ridare al centro storico la sua dignità e il suo orgoglio: ha istituito gli “Ecopunti”: si tratta di magazzini che il Comune ha comprato o preso in affitto, adesso adibiti alla raccolta differenziata (umido compreso). Le strutture diffuse sul territorio sono ad accesso controllato: si aprono e si chiudono con un badge assegnato alle famiglie e ai commercianti; funzionano 24 ore al giorno; sono videosorvegliate; sono areate, igienizzate e disinfestate regolarmente e, in molti casi, anche attrezzate per ricevere rifiuti a smaltimento speciale (televisori, frigoriferi, etc.). A Genova adesso i rifiuti sono nascosti alla vista (e all’olfatto), la raccolta avviene con regolarità e maggiore facilità (evitando anche il disonore dei maleducati).
A PALERMO E’ POSSIBILE?
Il nostro centro storico è pieno di piccoli e grandi magazzini sfitti, a volte non adatti ad attività commerciali. Nell’ambito del programma di miglioramento della gestione e della raccolta differenziata dei rifiuti prevista dal programma presentato dal professor Roberto Lagalla, si potrebbe cominciare con una sperimentazione su alcuni quadranti del centro storico (vicino la Magione o a Ballarò o alla Vucciria), affittando o acquisendo magazzini per farne “Ecopunti”. Si potrebbe avviare una sorta di collaborazione, di scambio di “buone pratiche” per clonare il modello Genova, per servirsi al meglio di quella esperienza, adottandone i lati positivi ed adattandoli a Palermo, nell’ambito del piano di adattamento al cambiamento climatico che condivido.
I CARTONARI
Su alcune tipologie di rifiuti particolari come il cartone o i rifiuti informatici, si può immaginare il ripristino “legalizzato” di questo mestiere ormai scomparso. Regolamentandolo, per esempio, attraverso cooperative di servizi fatte da chi ha la possibilità o la “vocazione” di raccogliere i rifiuti e conferirli negli ecopunti: cartone, vetro, rifiuti informatici, batterie, plastica, ingombranti. Grazie a queste cooperative si potrebbero anche bonificare tutti quei luoghi (specie nelle periferie), sede di rifiuti o di sterro, abbandonati da persone senza scrupoli che infliggono un danno incalcolabile alla città e che meritano pene più severe e la possibilità di un sistema di controlli più efficaci (potenziamento videosorveglianza).
Una misura, quella dei “cartonari” eventualmente finanziabile anche con Fondi comunitari che potrebbe avere una certa ricaduta occupazionale sulle fasce di popolazione più deboli, in tal caso parametrandola anche alla quantità di rifiuti differenziati raccolti e immessi nei centri di raccolta.
Da iniziative come queste potrebbe ripartire il dialogo tra politica e cittadinanza, rendendo protagonisti del cambiamento gli stessi abitanti e restituendo alla città l’orgoglio di possedere uno dei più belli e importanti centri storici del mondo già dichiarato patrimonio mondiale dell’Unesco.”
Questa la proposta di Dario Matranga, candidato al Consiglio Comunale nella lista “Lavoriamo per Palermo- Lagalla Sindaco” che conclude: “Sul tema rifiuti abbiamo una certezza, ovvero che i palermitani bocceranno a giugno il centrosinistra che ha guidato Palermo verso il disastro della mancata raccolta e del totale caos. Una città che abbia cura dell’ambiente – come previsto dal programma di governo del candidato a sindaco, Roberto Lagalla – deve rivoluzionare il modo di gestire i rifiuti, eliminandoli dalle strade ma facendone anche risorsa come nelle migliori esperienze europee di economia circolare.”