L’area rossa, quella inaccessibile dopo l’esplosione del metanodotto cittadino in via Trilussa a Ravanusa (Ag), è passata dagli iniziali 10 mila metri quadrati circa a 40 mila circa.
Secondo la nuova stima, fatta dalla Protezione civile regionale, circa l’ottanta per cento degli immobili controllati sarebbe inagibile o parzialmente inagibile. “Man mano che si va completando la ricognizione degli edifici si aggiornano i dati – ha spiegato l’ingegnere Carmelo Arcieri del dipartimento della Protezione civile regionale – . C’è una prima fascia che ha subito la maggiore devastazione, ed è quella dove s’è aperto il cratere e c’è stata l’onda d’urto e di calore determinato dall’esplosione. Poi c’è una seconda zona, con danno medio-grave, con edifici danneggiati strutturalmente, ma non collassati e poi l’ultima zona che ha avuto danneggiamenti più lievi su infissi interni, esterni e controsoffitti in gesso“.
In corso di quantificazione anche la stima economica dei danni che sarebbe di almeno dieci milioni di euro, secondo il direttore generale del dipartimento regionale di Protezione civile Salvo Cocina.