I sindaci delle regioni del Sud preoccupati per la gestione del Recovery Fund e per la quantificazione delle risorse destinate al Mezzogiorno d’Italia, scrivono al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio Mario Draghi. Il timore è quello che questo nuovo ‘piano Marshall’ possa trasformarsi in un ‘Recovery Nord’, snaturando quello che è il suo impianto ideologico.
“Il Recovery Fund assegnato all’Italia dal Next Generation EU, infatti, è stato calibrato nella sua quantificazione economica (ben 209 MLD di euro) non solo sul parametro della popolazione residente, che avrebbe comportato circa la metà delle risorse assegnate all’Italia, bensì sulla base di altri due criteri intercorrelati al primo, ossia l’inverso del PIL pro capite e tasso di disoccupazione – ricordano i sindaci nella lettera consegnata al Capo dello Stato e a quello del governo – Ebbene, appare di tutta ed incontrovertibile evidenza, supportata peraltro da numerosi contributi e studi già sottoposti all’attenzione del Parlamento, che sono i numeri del Mezzogiorno ad aver sostanziato quei parametri e ad aver giustificato l’ammontare complessivo delle risorse europee”.
“Chiediamo, per il Vostro autorevole tramite, e come già espressamente sancito dalla Camera dei Deputati (Relazione V Commissione su Recovery Fund approvata il 12 ottobre 2020), che la straordinaria ed irripetibile quantità di risorse messe a disposizione dal Recovery Fund sia destinata ed utilizzata al fine precipuo di realizzare, finalmente, dopo decenni di obiettivi mancati, quella COESIONE SOCIALE, ECONOMICA E TERRITORIALE che renda il nostro Paese, anche in ossequio all’art. 117 della Costituzione, degno dell’Unità che la Storia ha voluto consegnarci. Qualsivoglia diversa impostazione, artificiosamente fondata su presunte incapacità amministrative o progettuali, di cui arrivano echi preoccupanti, dovrà essere rigettata con decisione ed autorevolezza, nella ferma e piena consapevolezza che non sarebbe né costituzionale né rispettosa degli Accordi tra Unione europea e Stati membri, né, infine, delle specifiche previsioni normative alla base del Next Generation EU”, si legge in un altro passaggio.
Ma non finisce qui. Il testo della lettera è volto alla richiesta di garanzie a Mattarella e a Draghi: “Chiediamo, Illustri Presidenti, unendoci a quanto già fatto dai Presidenti delle Regioni del Sud, che al Mezzogiorno d’Italia venga concessa finalmente l’occasione che aspetta e che merita sin dalla nascita della Nazione e che non si verifichi, ancora una volta, quanto già drammaticamente accaduto con il Piano Marshall, che vide arrivare alle Regioni del Nord i maggiori stanziamenti economici, nonostante le perdite più gravi, in termini di vite umane e di patrimonio materiale, fossero state registrate al Sud. Chiediamo, viceversa, di valutare quanto sia più produttivo favorire lo sviluppo delle aree più arretrate del Paese e quanto di ciò possa conseguentemente beneficiare anche la parte restante. Per siffatte ragioni, riteniamo e chiediamo che oltre alla distribuzione settoriale si debba tener conto di un’equa e calibrata ripartizione territoriale, applicando gli stessi criteri UE utilizzati per determinare la cifra complessiva, spettante al nostro Paese, che tenga conto anche del principio di interdipendenza economica tra macro aree d’Italia”, si legge nel testo, che esorta all’assunzione di impegni scritti da parte del Capo dello Stato e di quello del governo.