“La situazione della discarica di Bellolampo è pre-emergenziale. Per fortuna conferiscono solo Palermo e Ustica e non tutti gli altri Comuni della provincia. La situazione della sesta vasca è ai limiti di capienza. Abbiamo condiviso con la Regione un percorso che dovrebbe garantire la durata della sesta vasca, il che consentirebbe la creazione della settima vasca. Se la città di Palermo entrasse in emergenza ci sarebbero effetti devastanti sull’economia e sul turismo”. Lo ha detto l’assessore comunale all’Ambiente, Sergio Marino a margine di una conferenza stampa di Legambiente all’Ars.
“La possibilità di mantenere in vita la sesta vasca di Bellolampo è più concreta se arriveranno al presidente Musumeci i poteri speciali conferiti da Roma. Io condivido l’idea di Legambiente di fare la raccolta differenziata porta a porta. Ma guarderei il problema dei rifiuti in maniera più ampia partendo dal rifiuto prima che diventi rifiuto. A Palermo c’è il problema della migrazione dei rifiuti”, ha continuato Marino.
“Dai Comuni limitrofi al capoluogo dove si fa la differenziata arrivano i rifiuti indifferenziati, perché i cittadini li portano in città. Molti cittadini dei comuni vicini odiano fare la differenziata prendono il sacchetto, lo mettono in auto e lo portano a Palermo”, ha aggiunto Marino.
Sempre a margine della conferenza stampa di Legambiente Marino fornisce dei dati sul porta a porta in città: “A Palermo nell’area dove si fa la raccolta porta a porta oggi si arriva a un massimo del 16% di differenziata. Il problema vero è quello di sensibilizzare i siciliani alla raccolta differenziata, un problema che deve essere risolto al livello regionale. Se mettessimo il porta a porta in tutta la città i valori della differenziata arriverebbero oggi a un massimo del 30%, non raggiungerebbero mai il 60%”, perché c’è un problema di mancanza di sensibilità dei cittadini”.
“Il Comune deve dare servizi ma i cittadini devono produrre meno rifiuti e riciclare. Se si parla di economia circolare, questa deve partire dalle abitazioni delle persone. La soluzione sarebbe la sorveglianza dei contenitori nei condomini, ma per farla ci vuole un esercito di vigili urbani che non abbiamo – ha aggiunto Marino -. Per questo noi chiediamo alle associazioni come Legambiente di fare campagne di sensibilizzazione”.
E ha concluso: “Fare la raccolta porta a porta costa di più perché ci vogliono più mezzi e più operai che la Rap non ha. Il sindaco firmerà una nuova direttiva, a breve, per riorganizzare la Rap e migliorare la raccolta porta a porta”.