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Abbate: "Parlerò con Schifani"

Riforma dei dirigenti regionali: sindacati chiedono la doppia fascia, sponda di Fratelli d’Italia CLICCA PER IL VIDEO

martedì 7 Gennaio 2025

L’Ars torna al lavoro. Dopo la maratona andata in scena per l’approvazione della manovra Finanziaria, i deputati di Sala d’Ercole riprendono l’analisi dei disegni di legge rimasti in sospeso. Fra questi figura la riforma dei dirigenti regionali. Come è noto, il Governo guidato da Renato Schifani ha approvato a fine estate un testo che prevederebbe la creazione di una fascia unica per tutti gli amministrativi di alto livello. Un modo per porre fine all’interim della terza fascia andato avanti per decenni. Il percorso del testo era iniziato nelle commissioni dell’Ars a metà settembre. Oggi però arrivano importanti novità. Questa mattina la I Commissione Consiliare, presieduta dal deputato regionale della DC Ignazio Abbate, ha incontrato le otto sigle sindacali che rappresentano i lavoratori regionali. Una riunione dalla quale è emersa una precisa volontà comune: la creazione di una doppia fascia.

Riforma dei dirigenti regionali, la proposta dei sindacati

L’idea sarebbe quella di prevedere un passaggio di tutti i dirigenti regionali in seconda fascia, per poi procedere allo scorrimento in prima fascia per chi possiede i requisiti previsti dalla legge nazionale. In pratica, chi avrà diritto accederà in prima fascia. Chi non lo avrà, rimarrà in seconda fascia. Una soluzione che avrebbe incontrato la condivisione non solo delle opposizioni ma anche di parte della maggioranza. Fra questi gli esponenti del gruppo di Fratelli d’Italia, i quali hanno presentato alcuni dei 32 emendamenti al momento pervenuti in I Commissione.

Abbate: “Parlerò nelle prossime ore con Schifani”

A spiegare lo stato dell’arte è il presidente dell’organo parlamentare, ovvero il deputato regionale Ignazio Abbate. “La novità è che tutte le sigle sindacali hanno chiesto che possa essere istituita una doppia fascia – sottolinea l’esponente della DC ai microfoni de ilSicilia.it -. Secondo questo schema, tutti i dirigenti regionali passerebbero in seconda fascia e poi, secondo quanto previsto dalle norme nazionali, slitteranno in prima i dirigenti che ne hanno i requisiti. Una linea suffragata anche dalla commissione visto che sono pervenuti emendamenti sia dalle opposizioni che da parte della maggioranza, in particolare da Fratelli d’Italia. Nelle prossime ore incontrerò il presidente Renato Schifani per capire se ci sono le condizioni per andare avanti con la fascia unica o recepire le indicazioni dei sindacati. Speriamo di chiudere l’iter entro la prossima settimana“.

Geraci: “A decidere sarà il Parlamento”

Di diverso avviso il capogruppo della Lega Salvo Geraci, il quale invoca la centralità del ruolo dell’Ars. “La riforma della dirigenza regionale è senza pregiudizi, e per questo il confronto con le organizzazioni sindacali è utile. Riteniamo che sia giunto il momento, dopo due decenni, di mettere in atto una nuova organizzazione della burocrazia regionale, a partire proprio dalla dirigenza che sconta ritardi non più sostenibili. L’amministrazione regionale infatti è quasi sprovvista di dirigenti, a seguito dei pensionamenti. Che ci sia una fascia unica o due fasce sarà il Parlamento nella sua autonomia a decidere, previo confronto con le parti sindacali. Ribadisco che non esiste alcun dogma in proposito e che ogni decisione verrà presa con la giusta ponderazione nell’interesse del buon funzionamento della macchina amministrativa della Regione“.

I sindacati: “Pronti a mobilitazione se notizie saranno negative”

Sulla riunione tenuta questa mattina è arrivata la presa di posizione delle sigle sindacali dei lavoratori regionali. I rappresentanti di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas-Codir, Sadirs, Siad-Csa, Ugl e Dirsi chiedono un maggiore dialogo sulla riforma. “Auspichiamo che le proposte di modifica al ddl governativo, presentate sia da maggioranza sia da opposizione in seguito all’approfondito confronto con noi, possano essere esitate positivamente dalla commissione e subito portate in Aula. Serve fare presto per sbloccare i nuovi concorsi per il personale dirigente, ormai esiguo in Regione e fondamentale per il buon funzionamento dell’intera macchina amministrativa. L’attenzione sul tema resta alta e se le notizie non dovessero essere quelle che ci attendiamo, nel rispetto dei diritti dei lavoratori saremo pronti alla mobilitazione“.

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